Quando vincevo io si guidava in maniera differente. E’ l’estrema sintesi delle recenti dichiarazioni di Franco Morbidelli. Non una rese e meno che mai un modo per mettere le mani avanti: solo una lucida analisi su quanto la MotoGP sia cambiata negli ultimissimi anni e su quanto, quindi, il pilota italobrasiliano dovrà lavorare per riuscire a tirare fuori il massimo dalla Ducati Desmosedici del Team Pramac. La fortuna non l’ha aiutato, visto quello che è accaduto a Portimao e la conseguente necessità di saltare i test in Malesia e in Qatar. Adesso, però, anche questo brutto inizio è alle spalle, con Morbidelli che vuole tornare a mettere gli stivali sul podio e, soprattutto, vuole convincere Ducati a scommettere su di lui anche per il 2025, magari come prima guida, visto che in Pramac arriverà Aldeguer e che Jorge Martin andrà verosimilmente a cercare fortuna altrove.
Oggi lo stile di guida conta molto per riuscire a essere davvero veloci – ha spiegato Morbidelli in una intervista a Speedweek – Lo stile che paga di più adesso è quello di Pecco Bagnaia o di Jorge Martin, ma penso che anche Fabio Di Giannantonio possa esprimersi al meglio grazie alla velocità in curva e alla fluidità di cui è capace. Lo stile con cui ho vinto io è un po' diverso, ma può comunque essere efficace. E io voglio tornare a vincere delle gare”.
Realismo, dunque, ma anche piena consapevolezza che, anche se ci vorrà tempo per prendere le giuste misure, la Ducati Desmosedici è la migliore moto possibile per un pilota che vuole rilanciare la sua carriera, dopo aver sfiorato un titolo mondiale e essersi ritrovato a fare i conti con tre stagioni terribili tra moto non all’altezza e sfortune varie.
La prima cosa da fare è rubare con gli occhi. E Morbidelli lo ammette senza remore: “Il primo passo naturale per imparare il più velocemente possibile è orientarsi verso i piloti che hanno lo stile con cui si vincono le gare e si ottengono podi. Se riesco ad aggiungere aspetti del mio vecchio stile di guida a uno stile già di successo, forse riuscirò a vincere ancora anche io. Per ora è questo il piano che sto seguendo". Se Morbidelli è cauto e non nasconde tutti i suoi dubbi, però, in Ducati c’è chi è convinto che il modo di lavorare del Morbido e il suo stile di guida potranno comunque fare la differenza sin da subito. E quel qualcuno non è l’ultimo arrivato, ma Gigi Dall’Igna in persona. Intervistato da Motosprint, infatti, l’ingegnerissimo della Ducati. “Morbidelli – ha detto – mi ha impressionato moltissimo nel 2020, quando ha chiuso la stagione 2020 da vicecampione del mondo e con una moto dell’anno precedente. Mi dispiace che a causa dell’incidente di Portimão non abbia potuto correre subito con noi, ma è un ottimo pilota e ora è anche in una buona condizione. Cercheremo, come facciamo con tutti tutti, di fornirgli il miglior sostegno possibile”.