Probabilmente Valentino Rossi non si commuoverà per le parole contenute nella lettera di Franco Morbidelli. Si commuoverà per il fatto che lui, Franco, gli ha dedicato una lettera in inglese letta davanti a una telecamera in uno studio Dorna. Roba che uno così, che il telefono lo usa soprattutto per telefonare e che detesta le logiche dei social network, non farebbe mai se non ci credesse profondamente, se non avesse l’intenzione di mettersi a nudo.
Sarà che è un momento difficile e bello assieme per Franco Morbidelli, che si trova su di una delle quattro moto più veloci di questa MotoGP senza averla potuta mai guidare davvero. E, mentre Fermín Aldeguer ha già firmato un contratto con Ducati Pramac per il 2024, a lui tocca dimostrare di essere ancora capace, di avere lo stesso talento che gli ha permesso di vincere un titolo nella Moto2 nel 2017 e di finire al secondo posto in MotoGP nel 2020. Per farlo ha meno tempo degli altri e una carrellata di animali con cui fare i conti.
Un altro, dopo la caduta in allenamento a Portimão che ha impedito a Franco di prendere parte ai test - e quindi di partire abbastanza forte da assicurarsi un contratto nel 2025 - si sarebbe disperato. Lui si è un po’ dispiaciuto, poi ha pensato all’importanza di essere ancora qui, tra i vivi, senza dover fare i conti con un incidente troppo grave per essere dimenticato. Deve aver pensato alla strada fatta in questa vita, una vita più intensa di tante altre in cui, a salvarlo dal baratro, ci si è messo l’eroe che aveva da bambino. Sembra quasi banale a dirla così ma che sia il tuo idolo, quello che hai visto in televisione da bambino, a cambiarti la vita, non lo vedi più neanche nei film perché sarebbe davvero troppo difficile crederci, sarebbe un po' eccessivo anche per gli standard Disney.
In un momento simile Franco ha pensato alla cosa più giusta, quella che senti ripetere agli ambasciatori della doccia gelata alle cinque di mattina e alle culone sui social: sii grato. Ricordati da dove vieni, goditi il momento, prendi il buono. Offri qualcosa, magari a te sembrerà poco ma per qualcuno può essere moltissimo. Roba così che poi quasi nessuno fa. Franco Morbidelli però l’ha fatta.
“Ciao Vale,
Sei stato il mio idolo quando ero bambino, poi mio amico da adolescente, ora sei un pilastro nella mia vita. Voglio dire, quando ti ho conosciuto ero solo un ragazzino a cui piaceva guidare la moto sognando di diventare un pilota della MotoGP. Al tempo, hai fatto sì che quello che era cominciato come un passatempo diventasse un mestiere. Hai condiviso la tua esperienza e la tua conoscenza con me per renderlo possibile. È bello quello che è successo da allora.
Mi hai aiutato a diventare un pilota della MotoGP rendendomi il primo studente della VR46 Riders Academy. Sono così grato di averti incontrato perché sei piombato nella mia vita quando non ero nessuno. Ti sei fidato di me, mi hai reso un pilota professionista e hai avuto un ruolo fondamentale, perché il mio sogno è diventato il mio presente, la mia vita. Grazie per la tua fiducia e il tuo supporto.
Sei il più grande di tutti i tempi dentro e fuori dalla pista.
Grazie”.