Qualche tempo fa Mauro Sanchini ci ha confessato, con la preghiera di non farlo sapere a nessuno, che questo lavoro nella MotoGP lo farebbe anche gratis. Siamo al Kartodromo Top Fuel di Milano, c’è la presentazione della stagione motori di Sky Sport e lui è seduto davanti col sorriso largo di un ventenne che parte per l’Erasmus. È in forma Mauro, dice di aver passato l’inverno a pedalare con la sua bicicletta e che un po’ invidia la squadra della Formula 1 perché parte una settimana prima rispetto al motomondiale. Fortuna che in MotoGP l’uomo da battere e il mezzo definitivo sono entrambi italiani.
Allora Mauro, ti sei goduto l’inverno?
“Tantissimo. A parte che la stagione è finita molto tardi, l’ultima gara a Valencia è stata qualcosa come il 29 novembre…”
Passa Mattia Pasini: “Ma non dire ca**ate”. Si mettono a ridere, poi Sanchini riprende a parlare. “Finito il mondiale abbiamo avuto i test ma io me la sono goduta, mi sono allenato con la bici e ho fatto dei dislivelli impressionanti. Ora siamo carichi, pronti per andare giù in Qatar dove non vedo l’ora di arrivare per commentare le prove. Sono curioso da matti”.
Un Pecco Bagnaia così veloce nei test non si era mai visto e della Ducati si può dire più o meno lo stesso, la GP24 sembra clamorosa, già velocissima. Tu come la vedi?
“Va detta una cosa: dal punto di vista tecnico quando una casa ha margine rispetto alle altre - pensiamo anche alla Red Bull in Formula 1 - durante la stagione non deve stare tanto a modificare quello che già c’è, perché può lavorare coi tecnici sul modello successivo. Così finito l’inverno ti presenti con qualcosa di completamente inedito mentre gli altri stanno ancora rincorrendo quello che avevi fatto l’anno prima. Per Ducati questo vantaggio è un tesoro e lo potranno sfruttare per un po’ di tempo, è il premio che ti meriti per aver lavorato meglio degli altri… però attenzione”.
Attenzione?
“Eh, sì! Abbiamo visto Pecco frantumare i record, Martín stare davanti, finalmente rivediamo Bastianini, Bezzecchi, Di Giannantonio… Però gli altri non sono così lontani, in Ducati devono stare attenti: KTM ha lavorato forte e Aprilia mi sembra cresciuta ancora, mentre le giapponesi si sono mosse e lì ci vorrà ancora un po’ di tempo”.
Sul passo, con una Desmosedici GP23, il migliore nei test del Qatar pare sia stato Fabio Di Giannantonio.
“La gente su di lui si chiedeva: ‘Cosa vedremo di lui dall’anno scorso, la parte scura della luna o quella luminosa che ci ha mostrato nell’ultima parte della stagione, quando era in cerca di una moto?’. È vero che lo stimolo di cercare una moto in certi casi può fare tanto, ma la realtà è che in questi test Diggia ci ha dimostrato di essere quello di fine anno. È maturato, ha sistemato qualcosa e nei test ha sorpreso, confermando quanto di buono fatto nelle ultime gare. Ora tutti si aspettano di vederlo protagonista nel motomondiale e io credo che lo sarà”.
Un altro grande cambiamento di cui forse si sta parlando troppo poco è Luca Marini in Honda HRC.
“Per quanto mi riguarda ha fatto la scelta giusta. Avrei fatto lo stesso, perché firmando con HRC diventi un pilota ufficiale della casa più importante al mondo in cui sono passati tutti i piloti più importanti del motociclismo. Hai il compito e il piacere di creare una MotoGP vincente. Io credo che lui sia il pilota giusto per fare questa cosa: è un pilota tecnico, metodico, preciso, laborioso… è uno che sta lì e controlla, non uno che si butta dentro e basta. Se cresce lo fa per gradi e con grande consapevolezza. Non credo sarà competitivo nelle prime gare, probabilmente all’inizio potremo vederlo anche dietro a Johann Zarco e agli altri piloti Honda, non mi sorprenderebbe. Eppure penso che da metà stagione in poi potrebbe fare delle cose sorprendenti. Io sinceramente me lo aspetto”.
E Marc Márquez? Mattia Pasini ci ha detto che uno come lui dovrebbe puntare solo a vincere.
“La mia opinione è che Marc nelle interviste stia provando a nascondersi. L’ha sempre fatto, anche ai tempi dei mondiali con la Honda. Al sabato diceva di non essere a posto per la gara e poi la domenica stravinceva senza tanti problemi. Giustamente ora mette le mani avanti, non è un pilota ufficiale e non è obbligato a vincere un mondiale. La verità però è che parliamo di un otto volte campione del mondo, uno considerato tra i piloti più forti di sempre insieme a Valentino Rossi e altri che hanno fatto la storia del motociclismo, che corre sulla moto più competitiva che ci possa essere… tu parti per vincere il mondiale, punto. Ed è giusto che sia così. Poi va detto anche che non penso sarà facile, anche lui viene da un’epoca leggermente diversa. Anche se è un pilota giovane in realtà viene da un’altra MotoGP, una MotoGP che negli ultimi tre anni ha vissuto un’evoluzione tecnica incredibile tra gomme e aerodinamica, che per sfruttare la moto al massimo bisogna guidare in modo leggermente diverso”.
Pensi anche tu che una guida funambolica come quella di Marc Marquez possa risultare meno efficace su di una moto così, quindi fortissima in trazione, nonché piena di aerodinamica e viziata dagli abbassatori?
“Allora, io non sono così sicuro, perché uno come Marc è capace anche di andare oltre a certi limiti e magari gli vedremo fare delle gran spazzolate e allo stesso tempo andare forte. Però mi verrebbe da dire che sta già cambiando il suo stile, perché per sfruttare bene l’aerodinamica forse serve una guida diversa e i piloti giovani - Pecco, Martín, Bastianini e gli altri - riescono a generare una velocità di percorrenza molto elevata sfruttano la moto in maniera differente”.
Senti Mauro, Pedro Acosta è…
“Sì”.
È il fuoriclasse che tutti immaginiamo?
“Secondo me sì (ride, ndr). In tre anni ha vinto due mondiali e forse avrebbe potuto fare ancora meglio, ha avuto qualche incidente di troppo all’esordio in Moto2, altrimenti… soprattutto però ci ha dimostrato nei test di essere subito veloce. Poi nelle piste in cui non ha fatto test incontra difficoltà, ci saranno weekend difficili… l’unica pecca che ha Acosta nei confronti di tanti personaggi vincenti è la sua difficoltà sul bagnato, sia in Moto2 che Moto2. In MotoGP le gomme sono diverse e magari trovare anche la velocità sull’acqua, ma in questo momento perderebbe troppi punti in una gara bagnata. Quella la deve risolvere, per il resto è fortissimo”.