L'aveva detto Paolo Campinoti: "Più ci si fa attendere meglio è". Allora, come i più attesi che alle feste arrivano sempre tra gli ultimi, ecco che il Team Prima Pramac ha ufficialmente concluso il valzer delle presentazioni delle squadre della MotoGP 2024. L'ha fatto in grande stile, alla pari di una squadra ufficiale, sotto ai riflettori di Sakhir - Bahrein - dove la Formula 1 scenderà in pista domani per le primissime prove libere della nuova stagione. Il team toscano è campione del mondo in carica nella speciale classifica a squadre, e sembra abbia tutte le intenzioni di difendere il titolo. Una voglia di primeggiare che si nota a partire dalle piccole cose: Pramac ha trasformato una cerimonia ormai omologata nel mondo del motorsport. Infatti, con grande sorpresa di tutti gli appassionati e sconfessando una tradizione di lunga data, Jorge Martín e Franco Morbidelli non hanno tolto i veli alle loro Demosedici GP24. Sono usciti all'improvviso, a favor di telecamera, dalla pitlane di Sakhir. Pochi ma intensi attimi in sella, a gas spalancato, prima di fermarsi ai piedi della presentatrice, di Paolo Campinoti e di Gigi Dall'Igna. Prima di mostrare al mondo la rivoluzione della livrea Pramac 2024, che in onore del main sponsor (Prima) è viola con inserti rossi; bella e decisamente battagliera al primo sguardo. Via il bianco soprattutto, che campeggiava da una decina d'anni sulle carene del team toscano.
Un cambiamento che Jorge Martín, già determinatissimo e per nulla preoccupato dei problemi tecnici patiti nei test, gradisce: "Ormai è il quarto anno che sono nel team e siamo sempre stati bianchi, questo è un grande cambiamento. Penso che sia molto meglio onestamente, la livrea è deciamente più aggressiva e speriamo di mantenere questa aggressività anche in pista. Le vibrazioni riscontrate nei test in Qatar? Sono fiducioso che gli ingegneri a casa abbiano risolto il problema, anche perché non è una cosa che dipende da me. Penso si tratti di cambiare qualche pezzo, in ogni caso io mi devo concentrare sul mio stile di guida, sulla mia velocità. Credo che per il primo weekend di gara tutto sarà al proprio posto. Se possiamo diventare campioni del mondo? Certo che possiamo, anche se adesso non dobbiamo essere ossessionati dal risultato finale. Dobbiamo affrontare gara per gara e vedremo alla fine se saremo in lotta per il mondiale".
È enorme l'attesa per il debutto di Franco Morbidelli con una Ducati che, finora, ha potuto guidare solamente nel martedì di test di Valencia. L'ormai noto incidente nell'allenamento di Portimao con la Panigale, poi, ha costretto il numero 21 a saltare tutti i test invernali. A dieci giorni dal primo weekend di gara del 2024, in ogni caso, Franky appare in forma, elettrizzato per la nuova avventura. L'infortunio è alle spalle e - nonostante le aspettative per Lusail siano basse - il romano di Tavullia trova il modo di galvanizzarsi con i pochi elementi fin qui a sua disposizione. L'attitudine di Morbidelli è, come sempre, positiva ed ammirevole: "È stato meraviglioso, grandioso, fare questa presentazione, anche perché non ho guidato la moto per tutto l'inverno e fare solo pochi metri mi ha restituito buone sensazioni che mi porterò dietro in questi giorni. Il posto è magnifico, siamo in un ambiente racing un po' diverso dal nostro paddock della MotoGP e tutto questo insieme di fattori ha reso questo pomeriggio davvero emozionante per me. Quanto tempo ci metterò per tornare al vertice? Innanzitutto dovremo vedere come andrà la prima gara, dove non presteremo grande attenzione al risultato perché abbiamo completamente saltato i test. Tutti gli altri non solo hanno fatto i test, ma hanno anche girato in Qatar, dove si correrà tra dieci giorni. Quindi arriveranno con tante informazioni e per noi competere da subito alla pari sarà difficile. Ho anche bisogno di abituarmi alla nuova moto, di imparare a guidarla nel modo migliore. Ho l'intenzione di fare grandi cose sulla Ducati; primo perché in tanti hanno dimostrato che è possibile e farlo e poi perché le sensazioni che ricordo di aver avuto nel martedì di test a Valencia sono state incredibili. Il team mi ha supportato molto dopo l'incidente di Portimao, ho parlato tanto con Gino Borsoi e con Massimo Branchini (il capotecnico, ndr) per provare a capire il pacchetto della GP24 e tirare fuori il massimo nel minor tempo possibile. Penso che siamo pronti per affrontare questa sfida, lo faremo con la giusta energia".