Ci sono dei momenti, nella carriera di un pilota, in cui avviene qualcosa. Cosa? Difficile dirlo. Sicuramente sono tanti gli aspetti da tenere in considerazione, ecco perché è bello raccontare alcune di queste storie, roba alla Fabio Di Giannantonio. Il 2023 è stato un anno sicuramente particolare per il pilota romano, che dopo un 2022 parco di soddisfazioni (ventesimo in classifica generale con 24 punti) ha iniziato l'anno in salita raccogliendo 37 punti in dieci gare e salendo al massimo all'ottava posizione in gara. Poi, il “click”, come direbbe Marc Marquez. Due podi, una vittoria in Qatar e un totale di 114 punti nelle ultime dieci gare.
Un finale di stagione che lo ha tenuto con il fiato sospeso, perché quando un 8 volte campione del mondo bussa alla porta del tuo team non gli si può dire di no. Gresini non poteva lasciarsi sfuggire questa occasione e Fabio ha rischiato di restare a piedi. Nel walzer delle selle però si è liberata la Ducati del team VR46 lasciata da Luca Marini, così Fabio ha trovato una nuova casa e, zitto zitto, ha già brillato nei test del Qatar. Non in termini di tempo sul giro netto, questo è chiaro, tuttavia Fabio è stato il più efficace per consistenza e naturalezza: i tempi gli venivano con costanza e senza sforzo, a differenza degli altri, e secondo l'occhio attento di Simon Crafar, ex pilota e presentatore Dorna, è stato lui il pilota più veloce su di una Ducati GP23.
Ma torniamo alla nostra domanda: cosa è successo a metà campionato l'anno scorso? Ha chiesto qualcosa di simile Crash.net al suo ex capotecnico, Frankie Carchedi. "Ho capito che avrebbe potuto essere tra i migliori a Silverstone - dice Carchedi - perché poco prima di fermarsi per cambiare la moto (aveva iniziato a piovere, ndr) aveva raggiunto Pecco girando più veloce di lui. Poi il meteo è cambiato e lui è finito tredicesimo. Ma lì abbiamo capito che il potenziale c'era, doveva solo riuscire a qualificarsi meglio. È migliorato in tutto il fine settimana, così non è più stato costretto a partire dietro. Nelle prime dieci gare non è mai entrato in Q2, dopo lo ha fatto regolarmente. A Phillip Island era in seconda fila. Poi finalmente ha ottenuto la prima fila in Qatar e ha vinto. A Valencia è partito dalla quarta fila, però sapevamo che aveva il passo per vincere; infatti in otto giri ha recuperato quasi 3,5 secondi su Pecco. Poi è stato penalizzato per la pressione bassa dell'anteriore, che si è abbassata perché dopo la collisione tra Marquez e Martin si è trovato la pista libera e l'aria fresca. Da quando è passato alla VR46, di Giannantonio è arrivato settimo nei test di Valencia, poi ottavo a Sepang e in Qatar. Ma a Sepang ha realizzato la migliore simulazione di Sprint e si è classificato terzo, a pari merito con il campione del mondo Bagnaia, ma correndo con la GP23. Sarà interessante vedere come porterà avanti la progressione. Speriamo che vada bene, ma sempre un punto dietro di noi”, ha concluso Carchedi, che quest’anno lavorerà a fianco di Marc Márquez.
Al netto della battuta, che fa anche capire l'ottimo rapporto che ha legato capotecnico e pilota lo scorso ano, resta il fatto che Fabio è stato il pilota che è cresciuto maggiormente nelle prestazioni nell'ultimo periodo, un motivo di interesse in più per seguire la stagione alle porte.