Quando correva gli avevano affibbiato il ruolo di quello senza limiti, talmente impavido da finire spesso per essere il peggior avversario di se stesso. Anche per Randy Mamola, però, è arrivato il tempo di una vita un po’ più calma, dopo anni e anni passati a scorrazzare personaggi più o meno noti sui circuiti di mezzo mondo con la Desmosedici biposto, e adesso che ha tempo concede pure qualche gran bella intervista. Come quella rilasciata ai colleghi di Motosan, spiegando subito in premessa che, pur essendo uno dei protagonisti del passato, non gli piace schierarsi con quelli del “era meglio prima”.
“Ali ed elettronica, questa è la strada della tecnologia – ha affermato - Ci deve essere anche una serie di regole: fa parte della nuova cultura e delle corse adesso. Vorrei solo vedere Honda e Yamaha che con le concessioni riusciranno a cambiare le cose. Non voglio dire cose negative sulla Ducati perché non c'è nulla di negativo, il negativo è se non sei su una Ducati. La cosa incredibile della Ducati è che tutti i piloti lottano per il podio”. Il problema secondo Mamola, quindi, non è l’essersi spinti oltre con la tecnologia, ma il gap che si è creato e che con le concessioni dovrebbe colmarsi, con l’americano che la butta anche a ridere: “La cosa peggiore che può capitarti oggi è non guidare una Ducati”.
Una battuta, ma anche una presa d’atto che solo pochi mesi fa ha dovuto fare anche Marc Marquez, scegliendo di lasciare la Honda per salire, appunto, su una Ducati. “Io penso che abbia parlato con il fratello e vuoi che Alex non gli abbia detto quanto è fantastica la Desmosedici? – ha aggiunto ancora Mamola – E’ chiaro che Marc ha fatto un salto importante e ha corso un rischio come Rossi quando passò alla Ducati o Lorenzo quando è andato alla Honda e sappiamo anche quali problemi fisici ha avuto, ma Marc è Marc. I piloti che guideranno una moto 2023 in questa stagione nel Team di Valentino Rossi e nel Team Gresini hanno già molti dati e informazioni per far funzionare le cose”.
Per l’otto volte campione del mondo, quindi, guidare una moto della stagione passata non sarà un problema secondo il Mamola pensiero, con l’americano che butta un occhio anche sul mercato piloti già in pieno fermento. “I soldi, quando parliamo di un campione del mondo come Marc, non significano nulla – ha concluso - È una questione di orgoglio e desiderio di vittoria. Conosciamo il livello di Marc. Ha firmato un contratto di un anno e potrà succedere tutto. Si sentiranno diverse versioni, una di queste è che ha firmato un contratto di un anno perché ci saranno tante moto a disposizione, perché ci sono tanti piloti che non hanno ancora un contratto per il 2025. Le prime gare della stagione, al di là di Marquez, saranno molto importanti per tutti”