Il suo mondo è la Superbike, ma Max Temporali non è nuovo a “sconfinare” sui temi caldi della MotoGP. Lo fa con gli occhi di chi è stato pilota e oggi ha un ruolo da commentatore, ma lo fa, soprattutto, con il cuore di chi per le corse in moto ha passione vera. E da sempre. Ecco perché sul commento all’ultima grande notizia, ossia l’acquisizione della MotoGP da parte di Libery Media, ha deciso di prendere una posizione netta. Che poi è la posizione di quelli che non vogliono opporsi al futuro prima che il futuro si trasformi in presente.
“I cambiamenti fanno sempre paura. La F1 che compra la MotoGP è il dramma della settimana. Non sappiamo ancora cosa succederà, ma siamo coi fazzoletti in mano per il pianto preventivo. Personalmente preferisco le novità alla passività” – lo scrive chiaramente e senza ricorrere al politichese, probabilmente anche con la piena consapevolezza che qualche grande barone dell’informazione del motorsport non sarà d’accordo. Analisi e conclusione – noi di MOW siamo di parte – però non fanno una piega.
“Nel nostro sport non sta accadendo niente di rivoluzionario oramai da tempo – prosegue Temporali, che recentemente ha auspicato cambiamenti significativi e che potrebbero far venire il coccolone ai puristi anche per la SBK - Cioè, tante piccole cose nuove, che portano sì freschezza ai campionati, ma si continua a trascurare il grande cambiamento del motociclismo e l’impatto sui mercati. In Europa, sport e prodotto sono slegati e l'Italia soffre. Non si vendono moto sportive, i circuiti sono sempre meno frequentati e l’età degli amatori è vicina a quella dei gentleman a quattro ruote. Eppure, finché il castello non crolla, va bene così, intanto ci siamo noi vecchi a costituire il numero della salvezza. Già, ma le nuove generazioni chi le coltiva? Il rapporto tra gli appassionati cinquantenni e i ventenni è sfavorevole al futuro. Fra dieci, quindici anni cosa resterà di questo sport? Ci vuole una scossa di magnitudo 9, che dia il ribaltone a un sistema anche nazionale, troppo prudente e conservativo (non solo della velocità, quindi. Ndr). Il mondo cambia, va avanti, e per il bene del motociclismo ci vogliono idee nuove e forti, anche a costo di confliggere col passato. Arriva Liberty Media in MotoGP? Accetto il rischio e guardo avanti con ottimismo. Dal 1949 a oggi non mi sembra che nel mondiale sia andato tutto storto”.
No, non è andato tutto storto e pur facendo i conti con i soliti “era meglio prima” le corse in moto sono sempre sopravvissute a ogni cambiamento. Spesso migliorando anche nell’appeal, al di là delle epoche d’oro di personaggi che arrivano o vanno via senza che ci si possano fare troppi calcoli sopra. Carmelo Ezpeleta ha già fatto sapere che resterà in un ruolo molto simile a quello che ha sempre avuto e che il passaggio a Liberty Media terrà conto anche della continuità. Parole, quelle del CEO di Dorna, confermate anche dal grande capo della Federazione Motociclistica Internazionale, Jorge Viegas. “Non vediamo l'ora di continuare il nostro eccellente rapporto con Dorna e, più nello specifico, con Carmelo Ezpeleta e il suo team – ha scritto in un comunicato stampa diramato nelle scorse ore - Non vediamo l'ora di lavorare fianco a fianco con Liberty Media per far crescere questa entusiasmante disciplina. La competenza e la forza comunicativa di Liberty Media andranno a beneficio di tutte le nostre discipline. Estendiamo le nostre congratulazioni a Greg Maffei e al suo team per questa espansione strategica del loro portafoglio, che senza dubbio favorirà lo sviluppo di questo sport per la gioia dei tifosi, delle squadre, degli sponsor e di tutte le parti coinvolte”.