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Altro che i sorpassi alla Valentino Rossi e Marc Marquez, Acosta è andato oltre: “In moto ho cag*to, pisciato... ma vomitare è stata la cosa peggiore"

  • di Paolo Covassi Paolo Covassi

4 aprile 2024

Altro che i sorpassi alla Valentino Rossi e Marc Marquez, Acosta è andato oltre: “In moto ho cag*to, pisciato... ma vomitare è stata la cosa peggiore"
Pedro Acosta ha fatto il giro del mondo con una dichiarazione su quella che probabilmente verrà ricordata come la più grande rivalità del motociclismo moderno: "Marc l'ha fatto a Valentino e io l'ho fatto a lui". La cosa straordinaria? sapeva benissimo che sarebbe successo, l'ha fatto proprio per guadagnarsi quell'attenzione mediatica che serve a vincere i mondiali e comprare case al mare. Non contento però, ha raccontato anche di più

di Paolo Covassi Paolo Covassi

Pedro Acosta non è un fenomeno solo in pista. Lo ha dimostrato anche intervenendo a un programma tv spagnolo, El Hormiguero (Il formicaio), dove ha risposto alle tante e diverse domande alla sua maniera: diretto e senza fronzoli. Un po' come la sua guida. Proprio rispondendo a una domanda del conduttore, Pablo Motos, ha espresso a parole quello che aveva già dimostrato in pista: timore reverenziale zero. Infatti, riferendosi al sorpasso su Marc Marquez, il pilota del team GasGas ha detto che "Sembra più facile in televisione che sul circuito. Beh, lui lo ha fatto con Valentino Rossi, io l'ho fatto adesso a lui. Devi essere la mosca fastidiosa (cojonera, lett. rompicoglioni) e di tanto in tanto combattere. È bello, davvero". Ma sul sorpasso a Marquez in Qatar ha anche raccontato un retroscena interessante dopo la gara Sprint, che Pedro definisce "Una pagliacciata per stabilire le tue possibilità la domenica", perché quando è tornato al box "mi sono tolto il casco - ha raccontato - mi si sono avvicinati e mi hanno detto all'orecchio: 'domani dai tutto'. Io sono andato e ho dato tutto". Nell'originale spagnolo l'espressione è "Tú échale huevos", lancia le uova, che è un po' come dire "tira fuori le palle". E lui, il giorno dopo, lo ha fatto.

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L'intervista si è poi concentrata su altri aspetti legati alla sua esperienza di pilota partendo dalla velocità e dal rischio che questo sport prevede: "È come se fossi in una capsula, perché sono sempre stato un pilota che ha guardato molto i tabelloni e gli schermi e ora non ho tempo di guardarli. C'era un pilota di Formula 1 molto famoso che diceva che è come guardare in faccia la morte e vedere chi è più 'pollo', chi corre più rischi. Bene, penso che dobbiamo tenere presente questo punto. Nel 2022 mi sono fratturato il femore, che è un infortunio importante, e penso che mi abbia salvato da molte altre cose e forse è stato quello a portarmi qui, perché stavo diventando un po' matto e avevo bisogno di calmarmi e iniziare a pensare due volte a cosa stavo facendo". E cosa è la cosa peggiore che può accadere in gara? "Mi sono successe tante cose nelle gare ha risposto con la consueta onestà - ho cagato, ho pisciato, ho vomitato... ho fatto tante cose, ma per me la cosa peggiore è vomitare perché ti si chiudono gli occhi, si riempiono di lacrime, il tuo casco si riempie di tutto...".

Grazie dell'onestà Pedro, va bene così. Poi l'intervista è tornata su temi più interessanti, Acosta ha ringraziato la sua famiglia ricordando i tanti sacrifici fatti per permettergli di correre, a partire dall'ipotecare la barca da pesca con cui suo padre si guadagnava da vivere. "Se non fosse per lui e per mia madre - ha detto Pedro - ora sarei su quella barca a pescare invece di essere qui". Insomma, un ragazzo sincero e consapevole, capace di riflettere e ridere ma che forse proprio per questo è anche consapevole delle proprie doti. Così, quando gli chiedono se è il nuovo Marquez o il nuovo Angel Nieto risponde senza dubbi: "Penso di essere il nuovo Pedro Acosta. Stare nel motomondiale mi ha molto cambiato e maturato in questi quattro anni, se non fosse così mi avrebbero già cacciato. Ma qui mi diverto e mi pagano per quello che faccio. Posso chiedere di più?".

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