L’ha fondata Lino Dainese ormai tanto tempo fa, con l’idea di proteggere i piloti nelle loro sfide alla velocità. Poi nel 2015 la notissima azienda di abbigliamento tecnico fu venduta a un fondo del Bahrein (630 milioni di Euro) e, adesso, è da qualche tempo del gruppo Carlyle, che l’ha affidata al manager spagnolo Angel Sanchez e che in Italia è già stato amministratore delegato di varie aziende. Proprio lui, ormai quasi più italiano che spagnolo, ha deciso di raccontare il nuovo corso di Dainese alla testata spagnola Marca, in una lunga intervista in cui ribadisce prima di tutto l’importanza delle radici. E, quindi, la voglia di proseguire nel grande mercato con lo stesso spirito di quel capitano di impresa che ha dato il nome al noto marchio.
“Lino Dainese – ha spiegato – si è messo in questa sfida non tanto per aiutare i piloti di moto da corsa, ma perché aveva capito che se produci qualcosa che risulta sicuro anche nell’impiego più estremo, allora puoi aiutare meglio anche tutti gli altri. Le innovazioni proposte per i piloti diventano uno standard del settore e vengono assorbite dal pubblico molto più rapidamente". Con progressi importanti fatti nell’arco di pochi decenni, come racconta lo stesso Sanchez sulla base anche della collaborazione con Giacomo Agostini, campione e leggenda negli anni in cui “riportare a casa la pelle” era qualcosa di realmente difficile.
E probabilmente è proprio il confronto continuo e costante con chi ha fatto il pilota e continua a farlo una delle chiavi del successo di un marchio che ha accompagnato anche Valentino Rossi, sia come Dainese sia come AGV (che è di Dainese insieme a TCX), per tutta la sua carriera. Con benefici da una parte e dall’altra. “Continuiamo a vendere tanti caschi di Valentino, hanno una grande tiratura – ha ammesso Sanchez - Anche quelli di Simoncelli. Di solito, man mano che il pubblico diventa più giovane, sulle leggende del passato cala l’appeal, ma Valentino continua ad essere una risorsa molto importante per l'azienda. Alcuni dei suoi caschi replica sono i prodotti più venduti. Tra i piloti è il più grande, il numero in termini di vendite. Fa la differenza. Di Rossi i caschi che vendiamo di di più sono due: il sole e la luna e, curiosità, in Cina quello che piace di più è quello rosa che ha realizzato per sua figlia. Tanta gente compra quel casco per collezionarlo. Quando abbiamo aperto il negozio a Shangai, un uomo importante ci ha detto: 'Ne ho tre, ma mi piace questo'. E ha comprato quello rosa per tenerlo in casa".
Una collaborazione, quella con Valentino, che però non è solo in termini di marketing, visto che il 46 ha partecipato, e partecipa ancora attivamente, allo sviluppo di alcuni prodotti. “Valentino è un grande e le grandissime persone o i geni vanno ascoltati – ha sentenziato Sanchez - Sì, gli mandiamo i prodotti e lui li testa, è un valore importante per questa azienda. In questo momento, ad esempio, stiamo lanciando la Misano 3 D-Air, che nasce tutta da un'idea di Valentino. Era il suo ultimo anno e disse che la tuta era fantastica, proteggeva benissimo, ma che pesava molto. Abbiamo iniziato a lavorarci e siamo riusciti a rimuovere il 15-20% del peso. Ora abbiamo la tuta più leggera sul mercato. La prima i piloti l’hanno avuta nel 2023 e a marzo l’abbiamo proposta per la strada".
Confronto con chi è del mestiere davvero, quindi, come valore aggiunto a professionalità, ricerca e progresso tecnologico, con l’amministratore delegato di Dainese che conclude: “Dainese ha inventato tutto in questo settore: l'airbag, la gobba... ma dobbiamo continuare a restare al di sopra di tutti. Il settore ricerca e sviluppo conta 72 persone: la cosa più importante è l'innovazione, ecco perché ci investiamo molto. Aumenteremo anche la nostra presenza in MotoGP, perché è importante avere feedback continui, anche se a noi piace avere pochi piloti, per prenderci cura di loro e interagire molto con loro. E’ da lì che sono arrivate e arrivano molte idee".