“Mi è capitato spesso di chiedermi se sarebbe mai successo, perché comunque per me fare podio non è sempre facile e perché riuscire a farlo insieme a mio fratello, con la moto dello stesso colore e della stessa squadra, è qualcosa che capita raramente. Sono contento che sia successo, non era così scontato”. L’ha detto Marc Marquez, tradendo quasi un pizzico di commozione ai microfoni di Sky, prima di ribadire il concetto, anche se con altre parole, davanti alle telecamere di DAZN Spagna. Non era così scontato, così come non le era che questo Marc Marquez, dopo tutto quello che gli è successo negli ultimi due giorni, riuscisse di nuovo in un mezzo miracolo: risalire dalla tredicesima posizione fino alla seconda.
“Bisogna dire la verità – ha però spiegato – il podio con Alex è stato possibile perchè Jorge Martin è caduto. Mi dispiace per lui, ma è stata una fortuna per me. Fino a poco prima, mentre vedevo che recuperavo il gap da Alex mi chiedevo dentro il casco cosa avrei fatto una volta raggiunto, ma sono un pilota e non sorpassarlo sarebbe stato un errore. Alla fine bene così perché sul podio ci siamo finiti entrambi. Ora ci godremo un po’ di vacanze, prima con Alex e gli amici e poi con la mia ragazza, ma non credo che andremo lontano dalla Spagna. Ci penseremo nei prossimi giorni, ora c’è da godersi questo risultato che è bellissimo anche per la famiglia Gresini, fanno un gran lavoro e lo meritano. Penso che oggi sia stata una gran bella giornata anche per mio padre e mia madre”.
Una famiglia, quella di Nadia Padovani, in cui Marc Marquez sarebbe anche rimasto se Ducati gli avesse concesso una Desmosedici identica a quella ufficiale anche per il prossimo anno. Ma ormai è acqua passata. Non è acqua passata, invece, la gestione di due giorni terribili in cui c’è stato anche il dubbio sul correre o meno. “Ieri è stata dura – ha raccontato ancora – Ma questa mattina ho parlato subito con la squadra dicendo che mi sentivo molto meglio perché il dolore alle costole era minore e quindi ci siamo messi subito al lavoro. Ieri non avevo tutto in mano, ma oggi ho potuto frenare già alla prima curva come volevo e non ho perso tempo nel primo settore. Per me la cosa più importante è che abbiamo mostrato velocità. Ora dobbiamo fare un buon fine settimana completo su un altro circuito come questo che ci piace: mi sono divertito, non mi sono innervosito o lasciato prendere dall’ansia e alla fine c’è pure un minimo d’amaro in bocca per questo secondo posto perché se non fosse successo di tutto penso che avrei potuto lottare con i due galli del pollaio”.
Il riferimento, è chiaro, è a Pecco Bagnaia e Jorge Martin: “Loro hanno ancora qualcosa in più, sia io che la squadra dobbiamo imparare da loro”. Decisivo oggi, per buttare il polso destro oltre la fatica e il dolore, però, è stato un altro episodio: il corpo a corpo con tanto di sportellata pesante con Franco Morbidelli. “Quando ci siamo toccati ho rischiato di cadere, ma sono rimasto in sella e non mi sono innervosito, anzi: è come se quel tocco avesse innescato un incendio. E’ stata una bella botta. Poco prima avevo provato a superarlo nello stesso punto, ma mi ha chiuso bene, mentre nel secondo tentativo era un po’ largo e ho provato a infilarlo, ma lui è rientrato e c’è stato quel contatto. Dentro ero in fiamme e ho spinto ancora di più e poco dopo ho ingaggiato un altro bel duello con Bastianini: ci siamo superati due volte. Poi ho visto che stavo raggiungendo mio fratello e lì, come ho già raccontato, sono andato un pochino in crisi perché mi chiedevo se avrei dovuto superarlo o no”.