Ammettetelo: vi stavate quasi rompendo le pal*e tanto da concentrarvi su quello che stava succedendo dietro i primi due, visto che Jorge Martin sembrava aspettare solo la bandiera a scacchi e Pecco Bagnaia, che pure spingeva come un forsennato, non sembrava poter raggiungere l'89. Invece non solo l'ha raggiunto, ma gli ha messo tanta di quella pressione che Martin ha sbagliato: chiusura d'anteriore, mani sull'asfalto e testa piegata in basso guadagnando il ritorno al box con la consapevolezza di averla fatta grossa. Sono le corse. E anche al Sachsenring, quando la gara sembrava andare in archivio come la meno entusiasmante dell'ultimo periodo, questa MotoGP ci ha regalato gran belle emozioni.
"Ci ho provato in ogni modo a mettermi davanti a inizio gara - ha raccontato Bagnaia al parco chiuso - ho cercato di gestire perchè pensavo che Jorge avrebbe potuto avere difficoltà con le gomme. E' stata dura e difficile, ma questa mia prima vittoria qui al Sachsenring resterà indimenticabile". Non fa cenno alla caduta del rivale, per non infierire e perchè è consapevole che anche questo fa parte di una strategia che s'è rivelata giusta: gestire, poi attaccare e far sentire quella pressione che può indurre all'errore. Un errore assolutamente giustificabile, ma talmente grande da costare non solo un ritiro, ma anche il sorpasso in classifica generale. Adesso a comandare c'è Pecco Bagnaia, che poi volerà a Pesaro dove il 20 luglio sposerà Domizia. Un conto è la vita sportiva e un altro è quella privata, ma salire sull'altare dal leader della classifica generale e non più da inseguitore è qualcosa che vale quasi quanto il miglior regalo di nozze possibile da parte di Jorge Martin.
La gran festa, però, non è stata solo nel box Ducati e non sarà solo nel banchetto Pesarese, ma pure a Faenza. Subito dietro Pecco, infatti, a comandare sono stati i colori del Team Gresini, con tanto di breve bagarre tra Alex e Marc Marquez. A avere la meglio, manco a dirlo, è stato l'otto volte campione del mondo, che ha chiuso con un secondo posto tutto in rimonta un weekend che fino a ieri lui stesso definiva disastroso. E che ha potuto pure condividere la gioia con il fratello che, almeno a sentire le dichiarazioni, Alex Marquez non l'ha presa male: "Io ho cercato di fare la mia gara, quando ho sentito Marc arrivare ho capito che ne aveva di più e mi sono detto che tutto sommato il podio poteva andar bene per me e per la quadra. Sono contento e sono contento anche per la famiglia Gresini, perchè sta facendo un gran lavoro". Per MarcMarquez la rimonta fino al secondo posto è il compimento di un mezzo capolavoro, con tanto di bagarre pesante con Franco Morbidelli (anche un contatto tra i due) e Enea Bastianini.
Proprio i due italiani, Bastianini e Morbidelli, si sono giocati fino all'ultimo giro e con un duello che sembrava interminabile il posto appena giù dal podio e a spuntarla è stato l'ufficiale Ducati, che ha potuto approfittare sul finale sulla minore usura delle sue gomme, dopo che Morbidelli aveva chiesto alle Michelin tutto quello che c'era da chiedere. L'italobrasiliano, però ha di che gioire, visto che dopo il Sachsenring sembra più che chiaro che Franco Morbidelli è tornato, tanto da mettere seriamente sui pensieri Pramac sull'opportunità di confermarlo per la sella della Yamaha M1 del prossimo anno. Temi, quelli del mercato, che si affronteranno però dai prossimi giorni, approfittando della lunga sosta del motomondiale. Mentre oggi è ancora il giorno della gara e delle faccende di pista.
Tra cui il sesto posto di Pedro Acosta, che ha salvato un fine settimana fino a oggi terribile, davanti a Miguel Oliveira (primo dei piloti Aprilia) e a un Marco Bezzechi che sembra finalmente aver ritrovato un po di feeling dopo le grandidifficoltà di inizio stagione. Completano infine la top10 Brad Binder e Raul Fernandez. Ancora una volta, quindi, neanche una moto giapponese nei primi dieci, con Fabio Quartararo che apre la seconda metà di classifica davanti a Maverick Vinales (dolorantedopo il botto di sabato mattina) e alle KTM di Jack Miller e Augusto Fernandez. E la coppa Honda? Questa volta a spuntarla è stato Taka Nakagami, quattrodicesimo, su Luca Marini, Johann Zarco, Stefan Bradl e Joan Mir. Da segnalare che l'unico altro pilota non al traguardo oltre Jorge Martin, ossia Fabio Di Giannantonio, ha dovuto ritirarsi a causa di una foratura dello pneumatico posteriore.