Col ritiro dal motomondiale, Valentino Rossi ha preso in mano i social: niente di compulsivo, ogni tanto pubblica qualche storia sui libri che legge e su quello che fa, prevalentemente gare e allenamenti con un gran numero di mezzi a motore. Se c'è una piccola regola però è che i bei risultati della sua Academy in MotoGP li celebra sempre, che si tratti di farlo dal circuito - come nel sabato del Mugello - o dal divano di casa come è stato durante il GP d’Olanda ad Assen. Lì Valentino si è ritrovato con una prima fila tutta Academy in qualifica (Bezzecchi, Bagnaia e Marini) e due doppiette in gara, sia nella sprint del sabato che nella gara di domenica. Guardando con attenzione il video pubblicato dopo la vittoria di Pecco Bagnaia e il secondo posto di Marco Bezzecchi - che lui commenta con un 'Bravissimi!' - ci è cascato l’occhio sull’arredamento, a partire da una tartaruga ricoperta di perline che, con tutte le probabilità, proviene dalla stessa vacanza in Messico in cui Valentino Rossi trovò l’ispirazione per il casco speciale utilizzato a Sepang durante i test invernali nel 2017. Seguono dei pupazzi di Lupin III, con tanto di ispettore Zenigata, e poi i libri. Due soltanto, messi lì un po’ per completare l'arredamento e un po’ per essere sfogliati.
Quello sopra si chiama I’m a Lebowsky, you’e a Lebowski, ed è chiaramente un tributo al celebre personaggio dei fratelli Cohen interpretato da Jeff Bridges. Che Valentino fosse un fan del Drugo c'era da aspettarselo, d'altronde con tutto l'amore che ha per i Blues Brothers non poteva essere altrimenti. A dare ‘un tono all’ambiente’, tanto per restare in tema, c’è però un altro libro un po’ più grande e pure più importante: The Big Butt Book di Dian Hanson, Tashen. In italiano il grande libro dei culi, che in quattrocento pagine restituisce al lettore esattamente quanto promesso dal titolo: un’accurata selezione di sederi, chiappe e cosce di ogni epoca che per il mondo della fotografia ha significato moltissimo. Dian Hanson, dopo anni passati a foraggiare riviste hard con i suoi scatti, ha cominciato a lavorare per Benedikt Taschen, il quale ammaliato dai suoi lavori le propose di aprire e guidare la sezione Sexy della nota casa editrice. Lei pubblicò prima il Big Penis Book, poi questo. E, in seguito, altri volumi per raccontare altre parti del corpo degne di riempire un volume. In questi libri c’è l’evoluzione del nudo fotografico nei decenni, l’iconografia femminile nel porno e la letteratura erotica americana.
Immaginarsi Valentino Rossi mentre sfoglia un lavoro di Dian Hanson tra una gara e l'altra la domenica mattina è un'immagine che vale la pena di essere raccontata, niente di meno. Perché se è vero che non lo rivedremo più vincere, dominare o lottare nel motomondiale, è anche vero che il personaggio resta, anzi cresce ancora, tra inaspettate botta di cultura e storie di corse che continuano ad alimentare la sua leggenda.