“L’importante è imparare con umilità che niente può essere mai dato per scontato” – Gigi Dall’Igna ha commentato così lo zero rimediato nel GP delle Americhe e è questo il messaggio che, di fatto, ha mandato al campione del mondo in carica, Pecco Bagnaia. L’ingegnere della Ducati non è entrato nel merito della caduta rimediata da Pecco domenica, senza precisare, quindi se si è trattato di un mero errore del pilota o se c’è stato anche qualche problema di natura tecnica.
Sono semplicemente cose che possono accadere e che fanno parte delle corse. Soprattutto in questa stagione dai ritmi così fitti. “Al traguardo – ha spiegato Dall’Igna – ne sono arrivati solo tredici. Questo a riprova delle condizioni generali che sono davvero molto difficili per tutti". A Austin, inoltre, hanno influito anche le condizioni della pista e comunque le molte cadute non fanno altro che livellare ulteriormente, perché prima o poi toccherà a tutti di mettere nel sacco uno zero. Nessun dramma, quindi, ma anche la pretesa che quanto accaduto serva a acquisire ulteriore esperienza, per garantirsi un andamento della stagione simile a quello dello scorso anno: inizio con qualche difficoltà e finale da imbattibili. “Dobbiamo evitare di scoraggiarci o di lasciare che la nostra fiducia e le nostre certezze vengano minate – ha aggiunto Dall’Igna - dobbiamo piuttosto trarre insegnamenti con umiltà e con la consapevolezza che nulla è scontato. Superarsi è sempre dura ma è quello che dobbiamo fare, anche se è difficilissimo con avversari così forti. Questa volta hanno vinto loro e a loro vanno in questo caso i nostri complimenti ”.
I complimenti, ma anche la promessa che già da Jerez le cose dovranno tornare a cambiare, con Ducati che potrà contare anche sul rientro di Enea Bastianini. Intanto, però, Gigi Dall’Igna può consolarsi con gli altri piloti che guidano la Desmosedici, visto che, a conti fatti, le sue Ducati godono sempre e comunque. “Fortunatamente nella roccaforte Ducati le note positive non mancano mai – ha concluso - Luca Marini ha disputato una splendida gara, premiata con il primo podio di una carriera che continua a crescere. Sono molto contento per la personalità e la sicurezza che ha dimostrato sulla pista di Austin e che conferma l'ottimo lavoro del team VR46. Che può contare, insieme a Ducati, anche su un Marco Bezzecchi in testa al mondiale”.
Un endorsement, quello fatto alla squadra che porta il nome di Valentino Rossi, che da un lato è un giusto riconoscimento per i due piloti, ma che dall’altro potrebbe avere anche il sapore dell’invito al Dottore e a Alessio Salucci a non cedere alle sirene che arrivano da Yamaha. Magari per scrivere insieme a Ducati il lieto fine di una storia “tra Rossi e la Rossa” che in passato è stata tutt’altro che lieta.