Yamaha si sta cullando e gli altri stanno arrivando. E’ l’estrema sintesi di quasi tutte le dichiarazioni di Valentino Rossi nei suoi ultimi anni di attività, con il Dottore che aveva più volte provato a avvisare gli ingegneri giapponesi di quanto le case europee, Ducati su tutte, stessero cambiando il modo di lavorare in MotoGP. Adesso il momento temuto da Valentino Rossi è arrivato e a farci i conti, però, non è il 46, ma Fabio Quartararo. L’ex campione del mondo francese, reduce dal podio ottenuto a Austin, lo ha detto senza mezzi termini: “Al momento non possiamo pensare di lottare per il mondiale, chiunque è più veloce di noi”.
Quartararo, Senna alle spalle e Torre Eiffel sullo sfondo, ha infatti rilasciato una lunga intervista in cui ha spiegato tutte le difficoltà con cui fa i conti, ricordando che anche Valentino Rossi e Maverick Vinales chiedevano da tempo agli ingegneri giapponesi della Yamaha di mettere pesantemente mano al progetto della M1. “Rassicurato – ha detto Quartararo – lo sarei se potessimo davvero lottare per un'ottima qualifica. Sono stato superato da Marini sul rettilineo, 14 km/h di differenza! Quindi è ancora enorme, e su una media di 20 giri ad Austin, penso che se conti il tempo che abbiamo perso sul rettilineo, sia un sacco di tempo. E’ importante lavorare e cercare di mantenere la calma”.
Il francese ci sta provando in ogni modo, guidando spesso anche sopra i problemi e rischiando anche qualche errore di troppo, ma fino a ora c’è stato sempre qualcosa che non ha girato alla perfezione. “A Portimão – ha raccontato - avevamo la velocità, ma, facendo una pessima partenza e avendo difficoltà nei sorpassi, abbiamo ottenuto un brutto risultato. In Argentina il ritmo c'era, nonostante l’incidente all’inizio con Takaaki Nakagami. Ora è arrivato questo podio, è bello, ma come ho detto mancano ancora molte cose per essere davvero davanti”. Qualche miglioramento potrebbe arrivare dopo Jerez, con Fabio Quartararo che conta moltissimo sul lavoro che Cal Crutchlow sta portando avanti con il test team: “Le Ducati hanno ancora due o tre decimi più di noi e dobbiamo colmare questo gap. Cal proverà a Aragon già in questi giorni ciò che noi testeremo a Jerez all’inizio di maggio, ma temo che non ci saranno cambiamenti importanti e che le nuove componenti non incideranno in maniera significativa sulle performance della nostra moto”.
Nessuna polemica, quindi, con Fabio Quartararo che si limita a spronare il lavoro dei suoi per poter mettere nuovamente le mani sul titolo che lo scorso anno Francesco Bagnaia gli ha portato via, senza voler entrare nel tecnico quando gli si chiede se il vero problema può stare nel fatto che ormai i motori con i cilindri in linea sono superati. “Di questo non posso parlare, perché non ho esperienza – ha concluso - Non ho alcuna esperienza su un V4. Comunque, quello che vedo è che le Ducati stanno andando molto più veloci di noi, le Aprilia e praticamente anche tutte le moto che sono nel gruppo della MotoGP, quindi se questa è la soluzione per andare davvero più veloci, penso che dobbiamo adeguarci. Ma poi so anche che la cosa più importante nelle corse è avere la capacità di sorpassare, e al momento noi non ce l'abbiamo. E’ quello che ci manca e quello che voglio, a prescindere da come sono posizionati i cilindri”.