La Honda ha vinto e Marc Marquez non era in sella, ma sul divano di casa sua. E’ da qui che bisogna partire, da una frase che mai ci saremmo sognati di poter scrivere, per provare a capire cosa sta succedendo in HRC, con la leadership indiscussa dell’otto volte campione del mondo che, dopo la vittoria di Rins a Austin, adesso è seriamente messa in discussione. Marc Marquez, ormai, è a tutti gli effetti una scommessa, mentre le certezze hanno un altro nome e a lasciarlo intendere non è un appassionato qualsiasi, ma il manager di HRC, Alberto Puig. L’uomo che per anni ha avuto in bocca solo Marc Marquez e che ora, a domanda specifica da parte dei colleghi di GPOne, ha speso parole freddissime per il fenomeno di Cervera.
“Il suo recupero sta procedendo. Penso che sarà contento di questo successo della Honda perché dimostra che la moto può essere competitiva” – Tre frasi in croce che hanno la temperatura del ghiaccio e che raccontano di un rapporto che ormai, come la stampa spagnola ha più volte affermato, si è a tutti gli effetti logorato. Con Honda che adesso può fare la voce grossa anche sul rinnovo del faraonico contratto con l’otto volte campione del mondo, visto che se anche Marc Marquez volesse andare via potrebbe non trovare una sella libera. In più, ora, c’è una moto che sembrava da buttare via senza appello che è pure riuscita a tagliare per prima il traguardo con un pilota che ha predicato uno sviluppo in direzione opposta rispetto a quella indicata da Marquez.
“Rins è stato bravissimo – ha aggiunto Puig – ma dobbiamo anche prendere atto dei progressi fatti dalla nostra moto che mettono un po’ a tacere le tante voci su un progetto che fino a pochi giorni fa veniva definito totalmente sbagliato. Sono convinto, inoltre, che presto arriverà anche Joan Mir a sfruttare a pieno il potenziale di questa moto”. Solo che a lasciar intendere che il progetto della RC213V fosse totalmente sbagliato non erano solo giornalisti e appassionati, ma anche lo stesso Marc Marquez che, dopo Portimao, era stato categorico: “Questa non è una moto per vincere”. La pensava così Marc Marquez e, bisogna ammetterlo, l’abbiamo pensato tutti, solo che il GP delle Americhe ha rimescolato tutte le carte in tavola. Tanto che adesso anche Lucio Cecchinello, il patron del Team LCR, si dice certo che con i circuiti europei cambieranno molte cose.
“Voglio proprio vedere cosa succederà sui circuiti europei” – ha detto il manager italiano parlando di Alex Rins e della Honda in generale, spiegando che a volte bisogna solo avere pazienza, soprattutto quando si ha a che fare con la mentalità giapponese. “Lavorano a piccoli passi, ma ogni volta che fanno qualcosa lo fanno in modo ragionato, e fanno cose perfette dal punto di vista funzionale - ha concluso Cecchinello - Difficilmente si vedono le Honda in panne in pista. A volte, da europeo, vorresti vedere più reattività, ma in realtà arrivano piano piano con i loro ritmi e i loro sistemi. Ci vuole pazienza, ma se guardi alla storia del motorsport, la Honda è la casa che ha vinto di più”. Che la chiave non stia proprio nella necessità di recidere il cordone ombelicale con Marc Marquez?