Per tanti anni è stato non il suo GP di casa, ma quello del marchio a cui aveva indissolubilmente legato la sua carriera. Per questo Marc Marquez ammette che a Motegi non sarà una gara come tutte le altre, ma “qualcosa che sento di più”. Lo ha spiegato ai microfoni di Sky e poi anche ai giornalisti presenti nella sala stampa del circuito giapponese in questo giovedì che precede la prima giornata di moto in pista. “In passato – ha proseguito – venire qui significava partecipare a molti eventi e è chiaro che per me è un’emozione diversa. Tanto che l’otto volte campione del mondo ha annunciato che per l’occasione ha fatto realizzare un casco speciale, proprio come faceva quando non guidava una Ducati, ma una Honda: “Indosserò un casco speciale perché è comunque un gran premio emotivamente mi ricorda tanti momenti vissuti qui in Honda. È uno dei circuiti su cui sono stato più volte, non solo per correre, ma anche per gli eventi: mi sembra un po' strano arrivare qui e non avere eventi mercoledì, essere calmo e non avere visite in fabbrica".
Tutto, insomma, è un po’ diverso. Così come probabilmente è diverso anche l’atteggiamento di Marc Marquez dopo quello che è successo in Indonesia. Il perché lo dice chiaramente: “credo di essere fuori dai giochi per la lotta al mondiale”. La partita, adesso, sarà tra Jorge Martin e Pecco Bagnaia, con Marquez che aggiunge: “Enea Bastianini e io eravamo quelli che non potevano fallire e abbiamo fallito, anche se per motivi diversi. I punti di distacco adesso sono troppi, ma vedremo di onorare al meglio le gare che mancano e toglierci qualche soddisfazione per chiudere bene questa stagione e preparare al meglio la prossima”. Nessuna preoccupazione, invece, per quanto riguarda il motore rotto in Indonesia: “da quel punto di vista siamo tranquilli. E’ chiaro che abbiamo fatto qualche controllo in più come sempre si fa quando si rompe un motore, anche perché è vero che se ne sono rotti altri, ma mai così, però non sono preoccupato”.
Quanto alla gara, l’otto volte campione del mondo promette di dare il massimo, ma anticipa anche che sulla pista giapponese lo stradominio Ducati potrebbe non essere così evidente come in altri circuiti. “Penso che qui le KTM abbiano un’ottima opportunità di fare un buon gran premio – ha spiegato – l’anno scorso Binder e Miller hanno fatto secondo e quarto nella Sprint, che era la gara di riferimento. Quanto a me, posso dire che è di sicuro un circuito che mi piace e l’aspetto su cui dovremo fare più attenzione è quello dei consumi del carburante perché ci sono tanti rettilinei e quindi tante accelerazioni e decelerazioni brusche”. La grande incognita di Motegi, però, sarà prima di tutto il meteo e Marc Marquez sembra ben consapevole che se dovesse esserci pioggia potrebbe davvero puntare all’obiettivo grosso, al di là del rimettersi in gioco per la lotta mondiale.
Una lotta su cui, nonostante le dichiarazioni di qualche settimana fa (sarà il mio futuro compagno di squadra, quindi se non potrò vincere io preferirei vincesse Bagnaia così l’anno prossimo potrebbe essere più appagato”), Marc Marquez ha scelto di sbilanciarsi, indicando Jorge Martin vincitore nel suo pronostico. Tanto che in conferenza stampa c’è scappata la domanda per Pecco Bagnaia: Bastianini ha indicato te come campione del mondo, Marc Marquez, invece, ha indicato Jorge Martin. Pecco, però, s’è limitato al commento diplomatico: “Gli italiani tiferanno per gli italiani, gli spagnoli per gli spagnoli”.