In MotoGP ci ha passato una vita e ha anche vinto tanto, affiancando campioni come capomeccanico e arrivando a conoscere ogni segreto dei prototipi di corsa. Adesso Ramon Forcada non è più nel giro della classe regina, ma le sue analisi – affidate sempre al podcast Duralavida di Jorge Lorenzo – sono sempre precise, dettagliate e ricche di spunti. Alcuni anche preoccupanti. Sì, perché il veterano dei tecnici ha parlato chiaro: “tutti i piloti ormai sono al sesto motore e che i motori possono rompersi non è una novità”. Lo ha detto parlando di quanto accaduto a Marc Marquez nella gara lunga in Indonesia, spiegando che alla fine della stagione anche quella del guasto meccanico può diventare una incognita in più nella lotta al titolo.
“Nel caso di Marquez – ha detto – è stata pura sfortuna. Lui, come tutti gli altri, è ormai al sesto motore. Sono sicuro che tra il motore rotto da Marquez e i motori di Pecco o dello stesso Martin non ci siano state differenze di più di 100 km. Significa che potrebbe succedere a chiunque. Ricordo che una volta, al Mugello, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo ruppero i motori delle loro Yamaha nello stesso fine settimana”. Un modo elegante e un esempio, quello di Forcada, per ribadire che la beffa potrebbe essere dietro l’angolo per i due che si giocano il titolo, visto che Marc Marquez guida una Ducati come loro. “Anche se la moto di Marquez è una 2023 – ha proseguito – i motori che ha utilizzato erano comunque tutti nuovi, come sono nuovi quelli dei piloti che guidano la 2024”.
Chiedere troppo alle moto, con motori già stressati da una intera stagione e a pochissime gare dalla fine, quindi, potrebbe essere un gran rischio per tutti e quello che è successo a Marc Marquez è un campanello d’allarme significativo da non sottovalutare. Chi, in questo scenario, è più “penalizzato” è Pecco Bagnaia, visto che il campione del mondo in carica ha 21 punti da recuperare. E’ vero che in Indonesia, vincendo solo la Sprint e “accontentandosi” del terzo posto nella gara lunga è riuscito a ridurre il gap da 24 a 21, ma per Ramon Forcada non basta. “Con tre soli punti in ogni gara non può raggiungere Martin – ha aggiunto - In altre parole: penso che non avranno tempo per giocare o studiarsi troppo. Questi due dovranno avere il coltello tra i denti fino all'ultimo giorno. Con 37 punti assegnati in ogni fine settimana di gara entrambi non possono permettersi di fallire, anche perché Marc Marquez e Enea Bastianini sono comunque lì a giocarsi sempre il podio. Temo che vedremo altri errori e potrebbero essere fatali, soprattutto se a farli sarà Bagnaia”.
E’ fondamentale, secondo Forcada, che soprattutto Pecco Bagnaia trovi il modo di superare le difficoltà che ha con la gomma Michelin nei primi giri e, soprattutto, che ritrovi la capacità di partire come riusciva a fare a inizio stagione. “Sui circuiti molto caldi, le gomme sono più dure – ha spiegato - Quindi, anche se la gomma funziona, non ha la stessa aderenza di una gomma morbida perchè il composto è diverso. In questa MotoGP, poi, è fondamentale partire bene, una buona partenza incide circa un quindici o venti per cento in più di quanto incideva ai nostri tempi (riferendosi a Jorge Lorenzo, ndr): arrivare primi alla prima curva significa poter guidare in maniera diversa per tutta la gara”.