“Sto facendo questo video perché voglio darvi la notizia che ho deciso di porre fine alla mia carriera sportiva”. Comincia così un messaggio di oltre quattro minuti pubblicato da Gabriel Rodrigo sui propri profili social. Inquadratura verticale, veranda di casa, cane che abbaia in sottofondo: lontanissimo dalla comunicazione istituzionale a cui sono abituati i piloti del motomondiale.
Ma per correre, lo raccontava bene Loris Capirossi in “65, la mia vita senza paura” di paura non ne devi avere, perché il giorno che te la senti addosso hai smesso di fare il pilota. Rodrigo (120 gare, due podi, sei pole e cinque giri veloci in gara) ne è la conferma. Un infortunio e poi un altro, il matrimonio con la fidanzata Elia e una Moto2 in cui non ha mai corso davvero sono state le sue motivazioni. Oltre a quel 2021 che ha visto troppi ragazzi andarsene, da Jason Dupasquier a Dean Vinales. Ecco il suo messaggio:
“La verità è che tutto è cominciato l’anno scorso, quando dopo aver firmato il contratto per passare in Moto2 ho subito una brutta caduta in allenamento e mi sono sentito in pericolo di vita, che assieme a tutte le disgrazie che abbiamo vissuto in questo ultimo periodo, con altri piloti hanno perso la vita, ho pensato a lungo a questa situazione.
Se valeva davvero la pena continuare a rischiare così tanto per correre in moto. Alla fine ho tanti progetti in mente, mi piace la mia vita, la mia famiglia, le persone che ho accanto, e non sono più disposto a rischiare di perdere tutto questo per correre in moto.
Sono contento di aver preso adesso questa decisione. Ne parlo da tanto tempo con la mia psicologa, che mi ha aiutato molto a raggiungere la giusta maturità da decidere questa cosa così importante per me. Ad inizio anno ne parlavo con Elia, la confidente più importante della mia vita (nonché la moglie, ndr), e le avevo detto che non volevo continuare a correre ancora a lungo. Volevo prima vedere come andava in Moto2, avevo ancora voglia di dare tutto il possibile in questo sport, ma che non sarebbe durata a lungo. Poco dopo averne parlato con lei mi sono lesionato la spalla e non ho potuto correre buona parte delle gare di quest’anno. Alla fine mi sono dovuto fermare.
Nel frattempo ho avuto modo di per ascoltare il mio corpo, il mio cuore, e la verità è che non volevo più continuare a correre, se l’avessi fatto sarebbe stato solo per malinconia, per quello che sono stato in tutti questi anni, ma senza più passione. Ora voglio fermarmi, dedicarmi ad altre cose, alle persone a cui voglio bene che ho trascurato per impegnarmi in questa passione e al mio lavoro. Mi sento molto fortunato di aver reso il mio sport e la mia passione un lavoro. Sono orgoglioso e felice ho tantissimi ricordi di persone bellissime e grandi momenti. Alla fine sono la persona che sono oggi grazie a quello che ho imparato e vissuto praticando questo sport. Dico addio alle corse col sorriso, ci ho pensato tanto. È stato incredibile, ma è il momento di dire addio alla MotoGP”.