Quando Alessandro mi risponde al telefono il rumore della sua Husqvarna 350 suona in sincro con la pioggia che cade oramai da giorni sull'Emilia Romagna. 62 anni suonati, quell’accento familiare per chi segue le corse e i capelli bianchi sempre nascosti dal casco. Da due settimane, Alessandro Magnani, farmacista ma soprattutto endurista emiliano, dorme nei locali dell’attività che gestisce da 40 anni. Una farmacia a Fontanelice, fuori Bologna, che il nonno tirò su dal niente oltre un secolo fa. E lui, insieme ad altri 80 motociclisti, volontari del gruppo Enduro Motor Valley, tiene botta, come dice al telefono. Sveglia presto al mattino e si parte, coordinandosi con Carabinieri e Vigili del Fuoco, ma anche con i sindaci dei comuni limitrofi per fornire assistenza dove i mezzi a 4 ruote non riescono ad arrivare.
“Le moto - mi dice con voce stanca ma soddisfatta - arrivano quasi ovunque”. "Certo, in alcuni casi - specifica - le abbiamo dovute fermare e proseguire a piedi, ma se i Vigili del Fuoco ci chiamano sappiamo già che toccherà a noi arrivare dove loro non possono". Consegnano acqua, medicinali, cibo. Trasporti leggeri ma veloci, dove nessun altro riesce ad arrivare. Per risalire alcune colline Alessandro e il suo gruppo ribattono sentieri percorsi fino a pochi giorni fa ma che ora, devastati da acqua e fango, non esistono più. La farmacia Magnani di Fontanelice, invece, è diventata un punto di riferimento per tutta la zona, un checkpoint da tappa speciale. C'è chi arriva per riposarsi e chi riparte. Per Alessandro via il camice e su il casco, pettorina gialla per farsi riconoscere e via a consegnare medicinali, alcuni di vitale importanza. Ci si ferma solo per fare benzina.
La sua Husky ha un serbatoio molto piccolo, 9 litri sono pochi e così tocca fare rifornimento molto spesso perché da quasi 20 giorni la moto non la si molla mai. Pronti a dare una mano in qualsiasi modo, il Comune di Castel del Rio, per esempio, ha chiesto al gruppo di enduristi, che quei sentieri li conoscono come le loro tasche, di rendere percorribili alcune strade tagliando via degli alberi caduti. Strade dove le ruspe non arrivano, ma le mono con il 21 davanti sì. A fine giornata Alessandro è stanco, da 20 giorni è in moto percorrendo le strade e i sentieri che lo accompagnano da una vita e che oggi non riconosce più. Spegne la moto e l’insegna della farmacia. Domani c'è un altro gruppo di enduristi pronti a partire scortati, si spera, da un po' di sole.