“Per me devono squalificarlo per almeno una gara". Lo ha detto Aleix Espargarò e il riferimento, è chiaro, è a Marc Marquez, entrato troppo forte e troppo scomposto su Jorge Martin e Miguel Oliveira, mettendo fuori gioco il portoghese e rischiando di fargli veramente male. “Voglio dire, ma dove vai? E’ il primo fine settimana di gare e ne mancano ancora quaranta, dove vai in quel modo lì? Fermarlo per una gara potrebbe essere un giusto segnale per tutti – ha aggiunto Espargarò - Come Nakagami a Barcellona allora, altrimenti è ridicolo. Ma non sono io a stabilire le regole. Alla fine, spero solo che Oliveira stia bene. Con la velocità con cui lo ha colpito avrebbe potuto facilmente distruggersi il ginocchio. Lo so perché Bradley Smith mi ha colpito così a Barcellona e mi ha rotto il ginocchio. Ho sofferto molto per un anno e ho dovuto correre con il drenaggio della ferita”
Ricordi che bruciano ancora e che fanno parte di una carriera lunghissima, con Aleix Espargaro che, al netto di tutti i commenti e della richiesta di una pena esemplare per Marc Marquez, ha potuto parlare da veterano. Ricordando a tutti che in pista ci vanno i piloti e che forse sarebbe il caso di darsi una regolata. Perché è vero che lui stesso ha criticato il nuovo format: “Così è pericoloso. Il Gladiatore è il mio film preferito e è chiaro che tutto questo piacerà al pubblico a casa, ma è chiaro pure che al gladiatore non piace stare lì in mezzo”.
La decisione, però, è presa e piuttosto che lamentarsi devono essere i piloti a imparare a ragionare di più e ragionare meglio: Aleix Espargarò ne è convinto. La prima gara è finita e abbiamo molti piloti in ospedale - ha aggiunto - Non possiamo andare avanti così, è pazzesco. Ma questo non ha nulla a che fare con la gestione della gara, i team o i media, dipende da noi piloti. Nell'ultimo giro puoi guidare in modo aggressivo, puoi toccare, va bene. Ma quella era gara 1 e quattro sono in ospedale. Cerco di essere il pilota più giusto in griglia. Domenica non ho superato nessuno, anche se ero un secondo più veloce dei ragazzi davanti a me. Sono arrivato nono perché non vedevo possibilità di sorpasso. Non ho sorpassato perché non c’erano buchi e se ci avessi provato avrei tirato giù qualcuno. Ma non posso controllare gli altri. E non sono il migliore del mondo. Guido anche in modo aggressivo quando necessario, ma c'è un limite. E so dov'è il mio. temo che l'80% dei piloti in griglia non lo sappia. Per me, il pilota più veloce deve vincere: per questo mi piace come guida Pecco Bagnaia, in modo aggressivo ma sempre pulito. È così che dobbiamo guidare tutti".
Per quanto riguarda il nuovo format, invece, Aleix Espargarò sente di aver detto già tutto quello che c’era da dire e è chiaro che le scelte di Dorna non gli piacciono, perché guardano lo spettacolo senza tenere conto dei rischi che corrono i piloti. Però, da veterano, riconosce che se queste sono le nuove regole a queste bisognerà adeguarsi, ma chiede, almeno, che ci sia la massima attenzione nel far rispettare i regolamenti e, soprattutto, che ci sia parità di trattamento tra un pilota e un altro. “Noi piloti dobbiamo capire che il campionato è lungo e che non finisce tutto in una gara, ma serve che chi deve far rispettare le regole comprenda che non può permettersi il minimo errore, soprattutto nella scelta delle penalità e soprattutto adesso che siamo ancora all’inizio. Anche perché con diversi piloti che già salteranno la seconda gara rischiamo di finire veramente in pochi”