Tutti lo chiamano 2025, ma per il Team Aprilia Racing è “l’anno della rivoluzione”. E è cominciato nella sede di Sky a Milano, con l’unveiling della nuova moto, la Rs-Gp 25, e la presentazione della squadra. Inutile pure dire che rispetto allo scorso anno ci sono stati molti cambiamenti: fuori Maverick Vinales e Aleix Espargarò, dentro Marco Bezzecchi e Jorge Martìn. Un giovane italiano capace di diventare miglior rookie nell'anno d'esordio e di fare terzo in classifica generale nel 2023 e un altrettanto giovane spagnolo capace di vincere un titolo mondiale nel 2024 con una moto e una squadra private. E che adesso, giustamente, non ci pensa per niente a rinunciare al numero 1. Tanto da portarselo, appunto, sul cupolino della sua nuova Aprilia. Una Rs-Gp25 che ha mantenuto la caratteristica di sempre, l’anteriore granitico, ma che, a detta di nuovo direttore tecnico (altra rivoluzione) Fabiano Sterlacchini, è migliorata in tutte le aree: dall'aerodinamica alla ciclistica passando per l’elettronica. Anche il motore V4 è stato oggetto di grande lavoro di sviluppo.
In questa stagione Aprilia ripartirà dai 302 punti conquistati nel mondiale 2024 che gli sono valsi il terzo posto nella classifica costruttori dietro Ducati (722 punti) e KTM (327 punti). E se il gap con la casa di Borgo Panigale sarà difficile da colmare in una sola stagione per il team, considerando le 420 lunghezze di svantaggio accumulate al termine dello scorso anno, un risultato più realistico è quello di superare la KTM. Va detto che l’unico marchio in grado di togliere vittorie ai piloti Ducati nel 2024 è stata proprio Aprilia, che aveva trionfato con Vinales nel Gran Premio di Austin e nelle sprint in Texas e in Portogallo. Mentre l’altro pilota, Espargarò, era salito sul gradino più alto del podio nella sprint di Barcellona. Roba, però, che ormai fa parte del passato, con il CEO di Aprilia, Massimo Rivola, che, proprio nella chiacchierata fatta con MOW in occasione della presentazione, è stato categorico sulla direzione in cui buttare gli occhi: avanti e in alto.
Due grandi piloti, due bellissime moto. Per Aprilia questa è la più grande rivoluzione da un anno all’altro?
Da quando ci sono io sicuramente si. Noi abbiamo fatto un percorso con Aleix che ci ha portato alla vittoria. Abbiamo preso un super talento come Maverick che lo scorso anno ha fatto una delle gare più belle della storia ad Austin. E poi, nonostante io abbia sempre detto che stabilità è uguale a prestazione, ho cambiato tutto. La sensazione era che fossimo arrivati a una sorta di stallo. Abbiamo due ragazzi giovani e molto motivati. Poi c’è un capo tecnico nuovo che non conosce la moto, mentre dall’altro lato dei box ne abbiamo un altro all’esordio in questo ruolo. C’è anche un nuovo direttore tecnico (Fabiano Sterlacchini, ndr). È una rivoluzione importante. La fase iniziale, che partirà a Sepang, sarà la più critica: dovremo accorciare i tempi per far conoscere il più possibile la moto ai piloti e capire di cosa hanno bisogno.
C’è un video che sta girando in cui dici che “Il modo per superare i tempi duri che ci saranno è dirsi le cose per come sono”. Meglio una verità che fa male di un silenzio per non ferire?
I problemi, come in famiglia o in coppia, si risolvono parlando. Figurati in un team con così tante persone e ambizioni. Parlarsi è la chiave, però c’è modo e modo di dire le cose. Io posso capire un pilota che esce dalla moto e non gli piace. Alcune volte scendono e dicono “è una merd*”. Ok, lo dici ma poi devi aiutarmi a capire come aiutarti. Ci saranno problemi a breve termine: capire i set up e interpretare al meglio l’elettronica. A medio termine invece ci saranno quelli più filosofici, anche con Fabiano, per dire ‘ok dobbiamo puntare più su quest’area, dobbiamo puntare di più su quell’altra area’. Un po’ l’ha detto Jorge, nel 2025 è ambizioso lottare per il titolo, ma nel 2026 vogliamo essere della partita. Io ci credo, ma oggi il riferimento non siamo noi.
Secondo te quanto è distante Ducati? Loro hanno anche una situazione interna da gestire non banale. Immaginiamo che voi sarete una squadra più compatta. Questo magari è un punto di forza…
Speriamo che la compattezza sia un nostro punto di forza. Loro, nei loro box, hanno più titoli mondiali che tutti gli altri messi insieme. Saranno il riferimento e la loro moto è veramente forte. La cosa positiva di Barcellona, pista per noi amica, è che la nuova moto 2025 è stata preferita a quella dell’anno scorso. Il lavoro ha preso la direzione giusta. Dobbiamo capire di cosa hanno bisogno i piloti per andare forte.
Abbiamo un Aprilia con il numero 1 e ci sono molti sponsor sulla moto. Ti immaginavi che saresti arrivato così in fretta a questo risultato? Sei soddisfatto?
Sui partner ci sono due cose che mi fanno piacere. La prima è che quelli già presenti hanno espresso tanto entusiasmo nella nuova line up. E la seconda è che questa coppia di piloti ne ha attirati altri. Ci manca ancora il titolo che ci farebbe fare un salto enorme. Sono abbastanza soddisfatto, ma con la storia di Aprilia deve essere fatta di vittorie, vincere è nel dna di questo marchio. Io voglio vincere il mondiale e non qualche gara. Se riusciamo ad essere tra i primi 5 stabilmente il prima possibile, ci potremmo togliere qualche soddisfazione.