Quest’estate corriamo forte. Facciamo ancora fatica a crederci ma l’atletica leggera è roba nostra. Non degli americani, dei giamaicani o di tutte le Nazioni storicamente più favorite di noi. No, niente da fare. I fantastici quattro capeggiati dall’oro nei 100mt Marcell Jacobs insieme a Lorenzo Patta, Eseosa Fostine Desalu e Filippo Tortu hanno fatto una gara strepitosa. Una rimonta epica, i nostri ragazzi non sono stati umani. In pista sono scese quattro Ducati.
L’allungo di Jacobs, il recupero all’ultimo metro di Filippo Tortu e il tuffo per mettere il musetto davanti. E vincere con il “Corto Muso” davanti agli inglesi è ancora più bello. Il 2021 è l’anno domini dello sport italiano. E poi c’è Gianmarco Tamberi con il salto in alto, Massimo Stano e Antonella Palmisano sono arrivati primi nella 20km di marcia. Ma cosa vogliamo di più? Finalmente torniamo a contare in tutto il panorama. Finalmente i nostri avversari hanno paura di noi. Finalmente possiamo appassionarci ad altre discipline che non siano le solite cinque. Che sensazione splendida, che bello vederli piangere. Ad inizio Olimpiade non avremmo scommesso un centesimo sulla nostra atletica. Manco sapevamo chi fosse in gara. E invece tiè. Sono stati splendidi, veloci come il vento. Un treno azzurro con i vagoni. Un motorino 50cc con montato il cilindro del 70. Che bello. Siamo in estasi totale.
E le nostre Olimpiadi adesso sì che sono un super successo. Abbiamo superato il record di 36 medaglie che durava da oltre 51 anni. Proprio a Roma 1961. Siamo a 38, ma alcune valgono per cento. Dieci ori, dieci argenti e 18 bronzi. Ma cosa vogliamo di più? Prima avevamo la scherma e il nuoto come eccellenze del nostro paese. Adesso l’atletica leggera, la canoa e il karate. Siamo stati dei grandi. Sarà ancora più bello vedere quali insulse accuse si inventeranno i britannici e gli americani per giustificare il loro fallimento. Dopo lo pseudo-scandalo di Jacobs per doping, cosa diranno su Pippone Tortu che ha bruciato il loro beniamino? Lo ha divorato. Per noi 37,50 è il tempo della vittoria, per loro 37.51 è febbre. We are so sorry. Ci vediamo tra quattro anni. Perché adesso contiamo noi e come disse un noto difensore dell’Italia: “Ne avete di pastasciutta da mangiare”. E mai come oggi, la filosofia del "Corto muso" raccontata dall'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri è stata provvidenziale.