“I piloti del Team Mooney VR46 odiano Marc Marquez per fedeltà a Valentino Rossi e quindi quando hanno a che fare con lui sono più aggressivi” – La dichiarazione, manco a dirlo, è di Oscar Haro, che ormai è solito con uscite a fuoco apertissimo dopo ogni gran premio di questa MotoGP. L’ex uomo della Honda e manager del team di Lucio Cecchinello, ha spiegato così l’atteggiamento di Marco Bezzecchi nel sorpasso fatto su Marc Marquez, spiegando che le ruggini tra l’otto volte campione del mondo e Valentino Rossi del 2015 hanno in qualche modo infestato anche i piloti che poi sono cresciuti nella VR46 Academy e che, oggi, vestono i colori della squadra di Tavullia.
Secondo Haro, invece, l’atteggiamento con cui affrontare Marc Marquez dovrebbe essere quello avuto da Jorge Martin. “Martin – ha spiegato – ha detto di aver imparato molto nei giri in cui ha combattuto con Marc. Perché lui è ancora il più forte e ha una voglia e una fame pazzesche. Sono stato con lui prima che partisse per Le Mans e è incredibile lo spirito che ha, sembra un sedicenne nel CIV. La verità è che l’anti Ducati è lui, non lo è l’Aprilia, non lo è la KTM. Solo Marc Marquez può mettere paura alle Ducati e questo a Borgo Panigale lo sanno benissimo. E lo sanno anche in Honda, visto che ha letteralmente umiliato gli altri che guidano la sua moto”.
Praticamente, secondo l’Haro pensiero, Marc Marquez ha da temere solo i limiti della sua moto, con lo spagnolo che è durissimo anche nei confronti di Pecco Bagnaia, reo, a suo dire, di voler vincere un altro mondiale senza dover combattere. “Bagnaia ha detto che le moto ufficiali dovrebbero andare più forte di quelle satellite – ha tuonato Haro (che però ha male interpretato le parole di pecco, ndr) – Allora stendiamogli un tappeto e diamogli un altro mondiale. Questo, senza Marc Marquez, è sembrato fino a ora un campionato per ragazzi”.
Parole infuocate, con haro che, alla fine, non risparmia neanche Aleix Espargarò. Il pilota dell’Aprilia è stato molto critico rispetto a un certo modo un po’ troppo aggressivo di stare in pista, affermando che i sorpassi si possono fare anche provando a restare puliti e evitando i contatti e che, a volte, è bene anche accontentarsi. Un ragionamento, questo, che Haro non ha affatto gradito: “Io resto convinto che si debba correre come ha fatto Marc Marquez e che, come ha detto lui, è meglio finire a terra piuttosto che decimo. Quando anche Aleix Espargarò riuscirà a fare quello che fa Marc Marquez e a vincere otto titoli come Marc allora la gente avrà rispetto per lui e si ricorderà di lui”.