“Contro di lui ho vinto una volta, ma la verità è che era più veloce di me e lo odiavo” – Stefan Bradl ha raccontato così l’inizio del suo rapporto con Marc Marquez, il pilota che ha sostituito negli ultimi tre anni in MotoGP. Lo ha fatto svelando molti altri retroscena della sua carriera nel video diffuso da HRC e Repsol e che sta circolando in queste ore su Youtube e sui social. “Ero geloso di Marc quando è arrivato in MotoGP – ha spiegato il tedesco - Abbiamo parlato poco, il minimo indispensabile, perché eravamo grandi rivali. Avevo vinto il titolo contro di lui in Moto2 e quindi volevo batterlo, ma era molto più veloce. Accettare la situazione, allora, a 23 anni, essendo ancora più giovane, era molto difficile. Ho avuto molto rispetto per lui come pilota perché era così incredibilmente talentuoso, ma era più veloce di me e lo odiavo. Mi ha distrutto”.
Parole che raccontano un passato totalmente diverso dal presente. Perché adesso la stima tra Marquez e Bradl è totale, tanto che nel paddock si dice che sia proprio il fenomeno di Cervera a chiedere a Honda che nel ruolo di collaudatore possa restare il tedesco. Bradl sa cosa vuole l’otto volte campione del mondo ed è in quella direzione che lavora con gli ingegneri per sviluppare la RC213V. E lo stesso Bradl lo ha più volte ammesso, anche spiegando proprio in questi termini la crisi che sta attraversando HRC. “Sostituire Marc non è mai facile – ha aggiunto - È un grande campione, ha avuto così tanto successo in questa squadra con queste persone qui e da un lato mi sento davvero privilegiato, ma dall'altro è anche un peso sulle mie spalle”. Anche perché, appunto, Bradl si trova nella difficile posizione di aver sviluppato la moto secondo esigenze che, anche per struttura fisica e caratteristiche di guida, non sono minimamente simili alle sue.
Il tedesco sta vivendo una sorta di seconda carriera. Aveva vinto da giovane, in Moto2, ma poi era sembrato andare sempre tutto male, anche quando dal Motomondiale aveva accettato di passare in Superbike. Sono entrato nel Campionato Mondiale Superbike. “Quello – ha concluso - è stato uno degli errori più grandi che abbia mai commesso in vita mia. A maggio, Nicky Hayden è morto dopo l’incidente in bicicletta e io ero solo nella squadra e non sapevo cosa fare della mia vita oltre che della mia carriera. Poi ho ricevuto una telefonata da Takeo Yokoyama che mi chiedeva se ero interessato alla posizione di collaudatore Honda in MotoGP. E lì è cambiato tutto”.