Non si può certo dire che John Elkann sia uno che prometta cose fantasmagoriche ai tifosi Ferrari. Nel 2020, quando il Cavallino era messo male, il presidente parlò di ritorno alla competitività nel 2022, e ci azzeccò. Ora però, con la Ferrari competitiva e a inizio stagione apparentemente addirittura superiore alla concorrenza, non dà buone notizie per quel che riguarda l’obiettivo grosso, quello della conquista del titolo mondiale: “Quest’anno – le parole alla Gazzetta di colui che è anche il responsabile ultimo (o primo) della Scuderia – siamo competitivi, come avevo previsto due anni fa. E siamo stati capaci di trasformare questa competitività in vittorie. Siamo finalmente tornati per 4 volte sul gradino più alto. E dietro ai successi c’è un grande lavoro di squadra. Nello sport professionistico sono i dettagli a fare la differenza... Nel 2020 il 48% dei nostri pit stop era sotto i 3” per una media di 2”75. Nei primi 15 gran premi di quest’anno il 70% è sotto i 3” e la media è 2”6. Si tratta di un dato tangibile che testimonia la crescita del lavoro di squadra”.
Sì ma… il Mondiale? “La nostra macchina è nuovamente competitiva. Dobbiamo avere l’umiltà e la consapevolezza di sapere dove siamo ora e il coraggio e la determinazione di migliorare. Come disse il nostro fondatore poco prima di lasciarci: «Chi verrà dopo di me ha accettato un’eredità molto semplice: mantenere viva la volontà di progresso». Certo, dopo i primi gran premi, sembrava lecito sognare, ma bisogna rimanere umili e far parlare i risultati”.
Ok ma… il Mondiale? “Noi abbiamo puntato a essere anzitutto competitivi. Se non sei competitivo non hai margini, mentre sull’affidabilità si può lavorare. Per questo sono fiducioso che di qui al 2026 la Ferrari tornerà a vincere un Mondiale costruttori e un Mondiale piloti. Ci riusciremo prima dei 20 anni di digiuno, visto che l’ultimo nostro Mondiale Piloti risale al 2007 e quello costruttori al 2008. Abbiamo la fortuna di avere al volante due grandi piloti, probabilmente la coppia più forte della Formula 1. […] Vorrei fare i complimenti a entrambi. Sono piloti che partecipano alla crescita della macchina e sanno fare squadra. Come stile di guida hanno grande potenziale e un’aggressività che li caratterizza. A volte spingono anche oltre il limite ma hanno fatto grandi miglioramenti. Mi piace il loro coraggio, che è un ingrediente decisivo per avere successo nella vita come nello sport”.
Sulla (mancata?) prima o seconda guida: “Io credo che siano due grandi piloti e questo li stimola a migliorarsi sempre di più. Sono fiducioso che vinceremo non solo il Mondiale costruttori, ma anche quello piloti e che Charles Leclerc sia in pole position”.
Soddisfatto del lavoro del team principal Mattia Binotto? “Soddisfatto no, perché penso che si possa sempre far meglio. Ma credo che aver dato fiducia a Binotto e alla sua squadra sia stata la scelta giusta e ha pagato. Grazie a loro siamo tornati competitivi e vincenti”.
Sulle nuove regole antisaltellamento e sul possibile vantaggio Mercedes: “Io non credo che un team vinca o perda per colpa degli arbitri o delle regole. Penso che nello sport vinca il più forte in campo o in pista e - conclude Elkann - più sono forti gli avversari, più sarà grande la soddisfazione di fare bene e vincere”.