“La mia carriera è stata così lunga che quei gesti che fai come scaramanzie, quelle abitudini che prendi man mano erano diventate una sorta di secondo lavoro” – Lo ha raccontato Valentino Rossi, sul palco di TavulliaVale, nella serata in cui il sindaco della sua città, Francesca Paolucci, gli ha consegnato simbolicamente le chiavi. Una storia ripercorsa, tra aneddoti e risate, con il Dottore che si è soffermato a lungo sulla descrizione delle sue “piccole manie”.
“Adesso – ha raccontato ancora – va un po’ meglio, perché è come se i fossi liberato dal fare tutte quelle cose che facevo solo per evitare che andasse male la gara. Lo so che questa cosa fa sorridere, ma quando vinci tendi a ricordare quello che hai fatto e la volta dopo lo rifai per vincere ancora. E dopo tanti anni ti ritrovi con tutta una serie di robe da fare che non ti dico”. Ci scherza sopra, Valentino, ma tra le sue abitudini ce ne è qualcuna che è rimasta. Come, ad esempio, farsi aiutare dalla musica per trovare la concentrazione.
“La musica è qualcosa che mi piace tanto da sempre e accompagna un po’ tutte le mie giornate” – ha spiegato ancora. E che le cose stanno effettivamente così s’è visto anche in questi giorni a Misano, quando il Dottore ha vestito gli insoliti panni del dj in occasione di una festa al tramonto nel sabato del Gran Premio. Quando correva in moto, però, la sua play list prevedeva un genere meno movimentato. “Sin dal venerdì – ha proseguito – ascoltavamo molta musica. I miei preferiti, è cosa nota, sono Jovanotti e Cesare Cremonini e non lo dico perché Cesare è qui (Cremonini era effettivamente sul palco di TavulliaVale). A comunque ho sempre ascoltato un po’ tutto, anche Bob Marley mi è sempre piaciuto molto. Non c’è mai stata una scaletta definita, tranne per la domenica: la domenica il disco era rigorosamente uno solo”.
Quale? Siamo solo noi, di Vasco Rossi. “Non è un segreto quanto mi piaccia Vasco e lo sa anche lui che nelle domeniche di gara sono sempre stato accompagnato da Siamo solo noi – ha concluso il nove volte campione del mondo – anche adesso è così. Non sono mai stato un pilota che arrivava al via con le cuffiette nelle orecchie come fanno in molti di quelli di adesso, però la musica era e è fondamentale per me prima di presentarmi sulla griglia e quel disco di Vasco credo che lo abbiamo consumato in ogni modo in così tanti anni”.