Vincere o non vincere un titolo mondiale passa anche dalla capacità di saper gestire le guerre di nervi esterne alla pista. Lo sa bene chiunque ha avuto a che fare con le corse, soprattutto a altissimi livelli, e lo sanno bene, quindi, anche quelli di KTM. Il marchio austriaco s’è rivelato l’unico in grado di impensierire seriamente la Ducati e adesso, manco a dirlo, è cominciata pure la partita a scacchi lontano dai cordoli. A suon di dichiarazioni. L’ultima è uscita dalla bocca di Hervè Poncharal, il patron del Team Tech3 che quest’anno corre con il brand di GasGas, che ha colto l’occasione di alcune dichiarazioni di Pecco Bagnaia per sparare a zero contro il principale candidato al titolo mondiale di questa MotoGP.
Nei giorni scorsi, infatti, Pecco Bagnaia, rispondendo alla solita domanda sul paragone tra le corse di un tempo e quelle di oggi, ha sottolineato come, fino a qualche anno fa, le moto ufficiali andavano molto più forte di quelle private. E che, quindi, questo ha favorito il fatto che a vincere fossero sempre gli stessi piloti che costituivano un cerchio magico e che, essendoci meno livellamento in gara, anche gli incidenti erano di meno. Solo una analisi – per altro non certo fantasiosa – che però è bastata a scatenare il putiferio. “Pecco Bagnaia è antisportivo, ha detto una sciocchezza – ha subito tuonato Hervè Poncharal – Bagnaia in passato ha potuto avere moto ad alte prestazioni in strutture satellite e questo gli ha permesso di mettersi in mostra. Ora mi trovo a leggere che Bagnaia ha detto che sarebbe un bene se ci fossero 6 o 7 decimi di gap al giro decisi dagli ingegneri delle case? Vuole penalizzare i poveri per far divertire di più i ricchi e potenti? Ha anche tirato in ballo i fantastici 4 che erano Rossi, Stoner, Lorenzo e Pedrosa per dire che quando le moto ufficiali erano superiori alle moto dei team indipendenti era una bella situazione”.
Per il patron di Tech3 le parole di Pecco Bagnaia sono, quindi, inaccettabili, ma ad onore del vero bisogna dire che il campione del mondo ha solo fornito una spiegazione e non ha chiesto un ritorno al passato, come invece si vuole far credere. Poncharal, però, sembra voler soffiare sul fuoco della polemica e aggiunge: “Lo so io il lavoro che abbiamo fatto per avere una griglia decente – ha aggiunto – Lo so io e lo sanno tutti quelli dei team indipendenti: con la Dorna, con la FIM, con la MSMA, siamo riusciti a convincere i costruttori a darci moto performanti. Questo per perseguire l’interesse a promuovere i giovani piloti, per avere una politica sportiva degna di questo nome, per avere maggiori riscontri".
Riscontri che, oggettivamente, oggi si sono visti, con la MotoGP moderna che sembra pronta anche a stravolgere la certezza – fin qui acquisita – che il pilota di un team indipendente non potrà mai vincere un mondiale. Anche le case costruttrici sembrano pronte a vedersi battute in casa. O almeno è quello che spera Hervè Poncharal, che conclude: “E’ bello che adesso quasi tutte le moto sono come le ufficiali, tranne qualche Ducati che è dell'anno scorso ma è comunque molto competitiva. In Honda, in KTM, abbiamo moto 2023 anche noi delle squadre private e penso che sia una situazione favolosa! Come avrete notato le prime 4 posizioni nel Gran Premio di Francia erano 4 team indipendenti, ed è bello vedere che la corsa al titolo è aperta, che c'è un punto tra Marco Bezzecchi, che è un giovane pilota che arriva su una Ducati satellite, e Pecco Bagnaia sulla moto ufficiale della stessa fabbrica”.