Si stava meglio quando si stava peggio? Non proprio. La Formula 1 di oggi, a livello di interesse, spettacolo e risposta del grande pubblico, non ha niente da invidiare a quella del passato. L'epoca d'oro dello sport motoristico per eccellenza sembra essere tornata, in questi anni, in una forma completamente nuova e inedita: i piloti sono tornati ad essere personaggi interessanti, pieni di sfumature, amati dal pubblico e venerati come vere e proprie star; dall'altra parte i social - e il successo di Drive To Survive su Netlix - hanno spostato l'interesse generale verso un centro diverso rispetto a quello dei magici anni del circus di Bernie Ecclestone.
E che piaccia o meno questa Formula 1 non rimpiange il vecchio boss inglese, dovendo a tutti gli effetti ammettere che la - dal principio criticatissima - Liberty Media ha fatto un ottimo lavoro del riportare in auge uno sport che faticava a convincere tifosi, sponsor e addetti ai lavori. La lotta con la FIA e le scelte economiche più che sportive, come la criticatissima presenza dell'Arabia Saudita nel calendario del circus, riescono comunque a bilanciare i risultati e la risposta del pubblico, sempre più in crescita.
Ma che cosa è cambiato nella gestione dei team tra l'epoca Ecclestone e quella Domenicali? A rispondere a questa domanda arriva in soccorso il team principal della Haas Gunther Steiner, che nel corso di un'intervista rilasciata a Beyond The Grid ha spiegato: "Prima, con Bernie, i grandi team erano sempre un po’ avvantaggiati, ma per una buona ragione. Investivano più degli altri in questo sport, fornendo power unit e cose del genere, Stefano oggi punta su una gestione più equa e più trasparente. Ci sono più informazioni, lui cerca sempre di tenerci aggiornati su quello che succede nel suo mondo e su quello che sarà il nostro mondo, perché lui è all’avanguardia. Quindi penso che ci sia più trasparenza e che noi siamo più informati. Non sto criticando quello che ha fatto Bernie perché erano tempi diversi e tutto andava in un'altra direzione. Dobbiamo sempre pensare a questo: tutto era diverso. Ora la Formula 1 è molto più popolare. La distribuzione del denaro è più equa. Abbiamo dieci squadre, tutte molto stabili".