“Appena provavo a spingere sentivo che cadevo. C’è stato qualcosa che proprio non ha funzionato con le gomme, forse erano difettose” – L’ha detto Jorge Martin, al termine del venerdì di libere in Qatar. Tanto è bastato, per i soliti facinorosi dei social, a far rispolverare le solite, trite e ritrite, teorie complottiste. Teorie che, tra l’altro, non hanno tenuto conto di un fatto: Pecco Bagnaia ha avuto gli stessi problemi appena due settimane fa.
La chiave l’ha fornita, con molta probabilità, Mattia Pasini, spiegando nello studio di Sky, nel corso dell’approfondimento con Vera Spadini, che nei venerdì di prove libere la Michelin fornisce quasi sempre ai piloti un maggior numero di pneumatici preriscaldati. Cosa sono? Sono gomme che in occasione di altri fine settimana di gara sono state preparate nelle termocoperte, per essere pronte qualora i piloti avessero effettuato un cambio all’ultimo minuto. Quegli pneumatici, poi, tornano a Michelin la domenica sera e la stessa Michelin, in base a un sorteggio, li riassegna nel fine settimana di gara successivo. Possono finire nel box di chiunque e nell’economia di una stagione toccano, prima o poi, a tutti. Questa volta, con tutta probabilità, sono toccate a Jorge Martin, che comunque è riuscito a metterci una toppa strappando un tempo che gli consentirà di stare nei dieci che si giocheranno la pole, senza dover passare dalla Q1.
“Oggi non ci ho capito niente – ha detto un Martin con il morale sotto i piedi nella serata di ieri - Non mi ero mai trovato nella situazione di essere ultimo in allenamento. Penso che sia la prima volta nella mia vita e mi sento come se mi fossi dimenticato di andare in moto perché cadevo ad ogni curva. Insieme alla mia squadra, piano piano ci siamo avvicinati alla terza sessione e mi sono già messo lì con tempi abbastanza decenti in termini di ritmo e poi non è stato facile nel time attack. Le gomme non funzionavano. Penso che fossero difettose o qualcosa del genere perché continuavo a cadere. E quello che mi preoccupava di più era che pensavo che mi sarei potuto fare male. Penso di aver usato il mio orgoglio e di avercela fatta, ma non lo consiglio a nessuno. Oggi abbiamo perso la giornata. Per quanto riguarda il lavoro per la gara, non so nemmeno quali gomme usare, né all'anteriore né al posteriore: guarderò i dati della Ducati e farò quello che fanno gli altri. Sono più preoccupato per domenica. Penso che nella Sprint, se fai una buona qualifica puoi fare sei o sette giri e poi sopravvivere negli ultimi. Domenica invece, sarà una gara sicuramente più di gruppo, dobbiamo vedere con che gomme girare e quanto dovremo gestire”.
Tanta preoccupazione, quindi, nelle parole di Martin e la consapevolezza che, soprattutto domenica, la posta in gioco sarà troppo alta per permettersi un minimo errore, con lo spagnolo che, chiaramente, sembra voler mettere in guardia anche Michelin. E’ chiaro, infatti, che a Losail le gomme faranno la differenza, sia per l’usura, sia per un asfalto che è completamente rinnovato e che, quindi, non ha permesso di contare sui dati degli anni precedenti per quanto riguarda il comportamento degli pneumatici. Problematiche, queste, che però non sono solo di Jorge Martin, ma che sono comuni a tutti (ad eccezione dell’Aprilia, che invece quando non c’è grip vola). Pecco Bagnaia compreso.
“Quello che è successo a Jorge è capitato anche a me – ha affermato Pecco alla fine del venerdì di libere - È successo anche a me, per esempio, con la prima gomma in Thailandia che non funzionava bene. Può succedere. Jorge è comunque riuscito a fare un bel giro, anche se non è esplosivo come al solito. Quanto a me, alla fine sono soddisfatto, mi hanno tolto il giro veloce che mi avrebbe permesso di stare in top tre e ho un ottimo passo: credo che i miliori come passo siamo Raul Fernandez e io. Quello che mi preoccupa di più, per adesso, è la scelta delle gomme. Sarà difficile sceglierle: con la dura davanti mi sono trovato bene, ma è molto freddo la sera. Vedremo per domani, soft e media se non migliora il grip durano poco. Comunque il grip è migliorato tanto e magari per domani (oggi, ndr) farà un altro step"