Poco prima degli Us Open 2024, il mondo del tennis è stato scosso dalla notizia che il numero uno al mondo, Jannik Sinner, era risultato positivo al Clostebol in due occasioni durante l’anno. Tuttavia, le tracce della sostanza nel suo sangue erano minime, e il tennista italiano era riuscito a ribaltare una sospensione provvisoria dimostrando che la contaminazione non era colpa sua, ma del suo ex fisioterapista, Giacomo Naldi.
Mentre il caso è stato accolto con scetticismo da alcuni colleghi, Andy Roddick, ex numero uno e campione degli Us Open 2003, ha scelto una via ironica per difendere Sinner. Durante il suo podcast Served With Andy Roddick, ha dichiarato: “Se Sinner avesse usato deliberatamente il Clostebol, sarebbe il miglior giocatore sulla terra e il peggior dopato che sia mai esistito”, considerando l'assenza di qualunque vantaggio nella performance nell'assunzione della sostanza.
Roddick ha spiegato che il caso di Sinner deve essere analizzato nel contesto del precedente stabilito con Iga Swiatek, ex numero uno Wta, coinvolta a sua volta in una controversia sul doping. “Se lei ha ricevuto un mese di sospensione, non vedo come Sinner possa ricevere di meno”, ha detto Roddick, aggiungendo che il caso del tennista italiano è persino più attenuante, dato che la responsabilità della contaminazione ricade su un membro del suo team.
Con un tocco di sarcasmo, Roddick ha anche detto: “Se avesse fatto tutto consapevolmente senza alcun vantaggio sulle prestazioni, allora meriterebbe una sospensione più lunga… ma solo per stupidità”.
Un precedente pericoloso
Non tutti, però, condividono la posizione dell’americano. Nick Kyrgios e Denis Shapovalov, tra gli altri, hanno criticato la decisione di permettere a Sinner di continuare a giocare nonostante le violazioni, accusando le istituzioni di favoritismo nei confronti dei grandi nomi. Kyrgios, in particolare, non ha risparmiato nemmeno Roddick, insinuando che l’ex campione americano avesse “probabilmente” usato sostanze proibite durante la sua carriera, un attacco diretto per il suo rifiuto di condannare Sinner e Swiatek.
Roddick ha respinto le critiche verso i due campioni, ridicolizzando i detrattori: “Giocatori che parlano di questi campioni, che saranno Hall of Famer, quando loro non hanno mai messo insieme due giorni buoni di fila… È ridicolo”.
Un caso aperto
Il caso Clostebol rimane una ferita aperta nel tennis, sollevando domande sull’integrità e la gestione delle regole antidoping. Se da un lato Sinner continua a brillare sul campo, dall’altro le polemiche sul trattamento di favore potrebbero lasciare un’ombra sul suo cammino verso la gloria. La domanda resta: sarà questo episodio una macchia indelebile o solo una nota di passaggio nella carriera del giovane campione italiano?