Suzuki molla, KTM è pronta a subentrare garantendo tutti i pagamenti necessari e Carmelo Ezpeleta preferisce andare avanti con due moto in meno in griglia. E’ la considerazione che abbiamo fatto un po’ tutti alla fine del 2022, quando è stato chiaro che il CEO di Dorna avrebbe preferito mandare in pista meno piloti piuttosto che autorizzare sei moto al marchio austriaco. C’era sembrata una scelta folle, quasi masochista, anche alla fine del 2023, quando KTM c’ha riprovato mettendo addirittura sul piatto la possibilità di non far esordire in MotoGP un fenomeno spagnolo come Pedro Acosta. Ma di nuovo niente: Ezpeleta ha sempre chiuso la porta. Tanto che il responsabile del racing di KTM, Beirer, e poi anche lo stesso patron Stefan Pierer avevano rilasciato dichiarazioni pubbliche in cui provavano a far passare quei rifiuti come una brutta mossa nei confronti di un marchio che invece voleva solo regalare e regalarsi opportunità. Con tanto di “sospetto” che quei due posti lasciati liberi da Suzuki fossero stati già promessi a qualcun altro.
Così in verità non è stato, le moto in pista sono rimaste due in meno e lo resteranno anche nel 2025, ma oggi è assolutamente chiaro a tutti che Carmelo Ezpeleta non è masochista, non è matto e non nascondeva una qualche losca promessa per favorire qualcuno. Semplicemente, a 78 anni suonati Carmelo Ezpeleta sarà pure uno controverso e a volte poco comprensibile, ma è pure uno capace di sentire la puzza di bruciato da lontano e di saper riconoscere quando quell’odore è anche premonitore di qualcosa che sta bruciano davvero. Altri, nei suoi panni, avrebbero incassato quello che c’era da incassare e poi “succeda quello che succeda”, anche a danno della MotoGP stessa.
Ok, probabilmente Ezpeleta è da così tanto tempo tra marchi, sponsor e corse da aver avuto una qualche avvisaglia e avrà potuto contare non solo sulla “sensibilità del suo olfatto”, ma ci ha visto lungo davvero e gli va riconosciuto. Ecco perché il fatto che oggi non si sia ancora pronunciato sul futuro di KTM in MotoGP, limitandosi a dire di aver avuto garanzia sul fatto che saranno onorati tutti gli impegni presi, lascia ben sperare anche tutti quelli che hanno a cuore il salvataggio stesso di KTM. Evidentemente Ezpeleta è consapevole che il racing del marchio austriaco ha davvero la forza per resistere allo tsunami che ha investito l’azienda e che nessuno resterà a piedi. Altrimenti sarebbe corso ai ripari con largo anticipo come ha sempre fatto.
E’ un segnale da un lato e è una prova dall’altro. La prova che il grande capo della MotoGP, dopo aver guidato l’operazione che ha portato la vendita di Dorna a Liberty Media e la rivoluzione che ci ha restituito una MotoGP con sabati spettacolari quanto le domeniche, può essere ancora una risorsa grande per le due ruote. Perché è ancora capace di guardare lontano al punto da risultare incomprensibile sul momento e pienamente comprensibile a distanza di qualche anno e è per questo che Liberty Media, pur portando aria fresca e novità anche nei ruoli che contano, non lo metterà alla finestra nel nuovo corso.