I piloti della MotoGP non hanno gradito l’introduzione delle Sprint Race. E’ noto e nessuno ne fa più segreto, con molti dei protagonisti che, però, si sono nascosti dietro alla “questione sicurezza”, spiegando che correre il doppio delle gare significa, inevitabilmente, prendersi il doppio dei rischi. E’ innegabile, ma come è innegabile che le Sprint Race non sono piaciute ai piloti per ragioni ben diverse: non si sa se e chi pagherà. In pochi, però, lo hanno ammesso, tirando in ballo, appunto, la sicurezza e “questioni più nobili”. E poi c’è Aleix Espargarò che, invece, dice sempre le cose per come se le sente.
Il pilota dell’Aprilia, infatti, è tra quelli che non hanno apprezzato l’imposizione di Dorna e che vorrebbe che i piloti si riunissero per “costringere” costruttori e organizzatori della MotoGP a trovare un modo per riconoscere ai piloti dei bonus o comunque ingaggi maggiori alla luce dell’aumentato impegno. Per quanto riguarda la sicurezza, però, Espargarò va in controtendenza rispetto a tutti gli altri e, anzi, sembra dire che con le Sprint Race i rischi potrebbero essere addirittura di meno.
“C’è solo una cosa positiva nelle Sprint Race – ha spiegato Aleix – a noi piloti non è mai piaciuta la terza sessione di prove libere di sabato. Di solito qui in Europa fa molto freddo, abbiamo quasi dovuto rischiare la vita per entrare nella top ten nelle FP3. Quindi sappiamo che rischi di più in una terza prova libera che in una cronometrata. E ora non ci sarà più una sessione del genere: venerdì sarà cronometrato, ma nel pomeriggio, con temperature migliori, con tutto un po' più a posto. Questo è l'unico aspetto positivo. E poi sabato, quando toccherà alla Sprint Race, sarà caldo”. E’ questo l’unico motivo per cui il pilota dell’Aprilia dice sì alle Sprint Race e magari, sotto sotto, ne custodisce anche un altro.
E’ noto, infatti, che Espargarò è uno dei più forti nel giro secco, quando c’è da buttare il cuore oltre l’ostacolo e rischiare un po’ più in alto, e con le Sprint Race, visto anche il motorone dell’Aprilia, potrebbe ritrovarsi a mettere in cassa punti importanti già dal sabato. Ma di fondo non ha cambiato idea sul nuovo format rispetto a quanto aveva già dichiarato nell’agosto scorso: “Non è normale che i piloti abbiano saputo delle Sprint Race quando tutti i giornalisti lo sapevano già – aveva detto il pilota dell’Aprilia – Ci ho visto poco rispetto per i protagonisti della MotoGP e la colpa è anche nostra, perché non sappiamo muoverci insieme. Capisco la necessità di modificare qualcosa per aumentare lo spettacolo, ma le decisioni prese così e imposte ai piloti senza neanche sentire la loro opinione non possono certo piacermi”.