“Sono sicuro che torneremo in prima pagina”. Fabio Quartararo lo ha detto rispondendo a Manuel Pecino, chi gli faceva notare che in Francia, dopo che lui e Johann Zarco si sono ritrovati a fare fatica con Yamaha e Honda, di motociclismo si parla molto meno rispetto agli anni scorsi. E’ un dato di fatto e l’ex campione del mondo non può certo negare che quando mancano i risultati si rischia di finire un po’ nel dimenticatoio, pur specificando che in Francia manca proprio la cultura delle corse in moto e che un ragazzino che vuole provarci deve necessariamente puntare verso la Spagna, come ha fatto lui, o verso l’Italia come invece ha fatto Zarco. E’ anche consapevole, però, di aver un gran talento e di essere, probabilmente, il più completo tra tutti i piloti in griglia, anche se ormai è costretto sempre a lottare per un posto al sole o al massimo per una top ten.
La crisi in cui Yamaha è piombata ha inevitabilmente trascinato anche lui, ma il lavoro fatto comincia a pagare e il 2025 potrebbe davvero essere l’anno del definitivo ritorno. Anzi, c’è pure chi è pronto a scommettere che mentre tutti aspettano Marquez, il solito Pecco o magari un Martin già vincente con l’Aprilia, il nome che potrebbe sorprendere tutti sarà proprio quello di Fabio Quartararo. Lo dicono le prestazioni sempre in crescita delle ultime gare e lo dice, soprattutto, il viso del francese. Non è uno bravo a nascondere quello che sente e il viso tirato di qualche mese fa ha lasciato spazio a atteggiamenti più distesi e sereni. “Ho lavorato molto per capire che io devo fare il pilota e devo affidarmi ai tecnici per quanto riguarda la moto – ha spiegato – ultimamente ho parlato più con Max Bartolini che con i miei familiari e è innegabile che c’è un grande impegno da parte di Yamaha. Sì, ci sarà anche un nuovo motore V4 ma non è su quello che scommetto tutto”.
Non una sfiducia verso il nuovo propulsore che debutterà nel 2025 rivoluzionando la storia di Yamaha nel racing, ma più un modo per dire che la svolta potrebbe arrivare su più fronti e tutti diversi. A cominciare, appunto, dall’adozione di un modo di lavorare molto più simile a quello di Ducati, Aprilia o della stessa KTM. E’ chiaro, infatti, che un nuovo motore richiederà anche una moto tutta nuova e quindi la prospettiva di miglioramento concreto è più distante nella testa di un pilota che invece vuole tornare e vincere prima possibile. E sembra ora avere tutte le possibilità per farlo visto che il gap da Ducati s’è notevolmente ridotto e che non sono mancati fine settimana in cui il francese ha potuto addirittura bagarrare con quelli che non guidano una moto giapponese.
“Stiamo lavorando in modo molto più aggressivo e molto più simile agli europei – ha ammesso Quartararo - questo ora è molto positivo e non è un caso se abbiamo cambiato quattro o cinque motori. In passato sarebbe stato impensabile. A inizio anno avevamo la potenza, la moto andava forte, ma non girava. Siamo tornati poco a poco indietro per capire quale fosse il problema e siamo ripartiti da lì. Ci manca ancora qualcosa in termini di grip per poter ritrovare l’agilità che era tipica delle Yamaha senza perdere la potenza che abbiamo trovato. Ma sono molto fiducioso”. Tutti gli altri, insomma, sono avvisati e chi crede che nel 2025 continueremo a non sentir parlare di Fabio Quartararo rischia di sbagliare di grosso.