Ci ha messo meno di mezzo fine settimana a imporre la sua legge: Pedro Acosta è il più forte dei piloti KTM. Guida la RC-16 brandizzata GasGas, ma è chiaro che il giovanissimo fenomeno spagnolo è già il riferimento per la casa austriaca, con buona pace di Brad Binder e Jack Miller, che invece guidano le moto con le livree ufficiali. Ma anche con buona pace del suo compagno di squadra, Augusto Fernandez, che però sembra già totalmente arreso all’evidenza delle cose: “E’ lui il più forte, è lui che riesce a far performare al meglio la nostra moto e c’è solo da imparare. Sicuramente è anche un po’ imbarazzante, perché lui è appena arrivato, ma l’unica cosa da fare adesso è aspettare una pista conosciuta, come Jerez, e mettersi a capire come fa”.
Il riferimento non è solo al modo di guidare, ai setting che usa e alle impostazioni che sceglie, ma anche alle scelte. “A Austin – ha aggiunto Fernandez – tutti noi di KTM abbiamo scelto una gomma. Pedro, invece, ne ha scelta una diversa e nonostante la sua inesperienza in MotoGP la sua intuizione s’è rivelata quella vincente”.
Nessuna polemica, nessun fastidio, solo la consapevolezza che anche tra campioni del mondo ci possono essere differenze. E che spesso sono abissali quando da una parte c’è un fenomeno assoluto a cui la natura ha dato più degli altri. Ma se Augusto Fernandez, che è giovane, tiene un atteggiamento di ammirazione e non sembra infastidito dal prendere regolarmente paga e dal fatto che ormai in KTM c’è solo Pedro Acosta, per Brad Binder e Jack Miller – che invece qualche anno di MotoGP sulla groppa ce l’hanno – potrebbe essere molto diverso.
“In questo momento Pedro è il migliore – aggiunge ancora Fernandez - Quindi ora riceverà tutto prima. Non possiamo discuterne e c’è poco da discutere. Ad esempio, a Austin era sul podio e la prima delle altre KTM era in nona posizione. Sta guidando bene, merita le parti e merita tutta l’attenzione”. E’ la legge del più forte e vale anche in MotoGP, con KTM che, però, adesso rischia di commettere lo stesso errore di Honda quando era “MarcMarquezCentrica”. Tanto che le dichiarazioni di Jack Miller dopo Austin sembrano suonare quasi da ammonimento: “Mi sto massacrando per provare a risolvere il problema con cui faccio i conti – ha detto l’australiano – Purtroppo massacro la gomma e arriva un punto della gara in cui non posso fare altro che guardare le altre moto allontanarsi. E’ irritante e frustrante, dobbiamo capire perché mi succede così”.