“Non ho ricordi di un’altra volta in cui sono stato così lento in MotoGP sul bagnato” – Pecco Bagnaia nella sala stampa del Sachsenring ha la faccia di uno che ha appena vissuto un incubo. E che ha pure paura di viverne un altro domani: “Se la situazione resta questa, domani rischiamo di chiudere con quaranta secondi di svantaggio. Oggi abbiamo sofferto già dal mattino, abbiamo cercato di fare alcune modifiche importanti per la gara, ma ci hanno portato nella direzione opposta. Sono estremamente deluso e dispiaciuto perché i problemi sono evidenti e chiari: si fa fatica a trovare una soluzione, che probabilmente non arriverà. Oggi, andando piano, volevo provare a entrare più forte in curva, ma non riesco a sfruttare il potenziale perché appena spingo rischio di girarmi a causa del posteriore che mi parte. L'unica cosa che salvo di oggi è la partenza, per il resto anche questa mattina in qualifica è stato un incubo, sono scioccato”.

Tanta amarezza, quindi, e una situazione che non si sblocca. Con Pecco che sembra davvero uno che ormai non capisce più quale altra strada tentare, visto che ammette di avere anche provato a copiare dagli altri. “Ho continuamente guardato i dati degli altri piloti Ducati, ma non è cambiato nulla – ha spiegato – Ieri è stato diverso perché eravamo in condizioni di asciutto, ma l'unica cosa coerente rispetto a ieri, ascoltando le opinioni degli altri piloti Ducati, è che tutti lamentavano troppo grip nei primi giri, ma io non lo avevo sentito. Poteva essere un campanello d'allarme per oggi e così è stato, dato che non potevo spingere e rischiavo continuamente di perdere il posteriore. Domani spero nell'asciutto, perché partendo undicesimo si potrebbe lottare per una top five. In caso contrario, invece, bisognerà trovare qualcosa di grande: oggi sono stato l'unico a non migliorare. Per domani o spero o faccio la danza del sole”.
Di sicuro tra le cose da provare direttamente in gara per sovvertire la situazione non ci sarà il nuovo telaio, che Pecco pensa di utilizzare ancora a Misano nei test. I problemi, adesso, sono altri. Anzi, sembra che il problema sia proprio non riuscire a capire dove sta il problema. “Così – ha ammesso Pecco – diventa veramente complicato trovare una soluzione. Al momento non ne vedo una, considerando che è da inizio anno che fatichiamo. Facciamo piccoli passi avanti, ma in generale ho scarsa fiducia".

Per Pecco potrebbe bastare già tutto questo? No, visto che ai microfoni di Sky anche il CEO di Ducati, Claudio Domenicali, non c’è andato leggerissimo. Bisogna dire, ad onore di verità, che Domenicali e Bagnaia si sono anche confrontati di persona e che Pecco ha subito chiarito: “Lui è dalla mia parte come tutta la Ducati: è un ingegnere e vorrebbe capire come me e come tutto il team cosa sta succedendo”. Nelle dichiarazioni di poco prima a Sky, quindi, Domenicali voleva probabilmente mettere l’accento sulla volontà di tutti di aiutare il più possibile Bagnaia, ma l’analisi che ne è uscita è stata comunque pesante. “Quando prendi venti secondi in una Sprint non hai di sicuro fatto una bella gara – ha detto il grande capo di Ducati – Fare molte prove, molti tentativi, cambiare tanto è inevitabile quando senti che non hai feeling, ma poi si fa fatica a trovare confidenza e diventa un cane che si morde la coda. Ci piacerebbe monopolizzare il podio, ma è difficile. Noi cerchiamo la squadra: oggi ha vinto Marc, ma vorremmo una felicità completa e Pecco ci preoccupa un po'. Penso che anche gli italiani vorrebbero vedere un italiano vincere. Sì, abbiamo Fabio Di Giannantonio che ci sta dando tante belle soddisfazioni. Qua i ragazzi hanno portato un telaio nuovo per Pecco, per fargli provare nuove sensazioni, per ripartire da un cambio di elementi. Quando si parla di feeling non è tutto così chiaro e bisogna trovare una base da cui ripartire. E’ come se qualcosa di importante non funzionasse. Pecco ha vinto l'ultima gara che ha fatto sul bagnato: c’è qualcosa che non si sta incastrando, ma il bagnato di oggi non c’entra".
Parole di comprensione, per carità, ma che hanno un peso non indifferente. E che in questa fase potrebbero mettere pressione più che aiutare a restare calmi e concentrati in un lato del box che, come ha detto lo stesso Pecco, sta vivendo un incubo. Anche perché poco dopo è arrivata pure la provocazione di Alex Marquez. “Non sento il peso di avere Marc così lontano. Non è mia responsabilità – ha detto il più piccolo dei fratelli di Cervera - Non sono io quello che dovrebbe essere con Marc in questo momento. Sono altri. E’ il suo compagno di squadra, è un altro che ha una Ducati ufficiale: sono loro ad avere la responsabilità di stargli più vicino, o almeno nella posizione in cui sono io. È vero che non sono lì per caso, perché abbiamo fatto le cose bene, per fortuna, ma non è la posizione in cui ci si aspettava che fossimo e oggi ne abbiamo guadagnati due da chi è dietro di noi in classifica dopo averne persi alcuni nella domenica di Assen a causa della caduta”.