Sono ancora deluse le facce del box della Ferrari: nemmeno da Silverstone la squadra può tornare a Maranello contenta - o minimamente soddisfatta del lavoro svolto. Il weekend non sembrava partito male, soprattutto dopo la quantità di dati raccolti al venerdì, quando entrambi i piloti hanno girato nelle prove libere con diverse configurazioni della vettura, ma già la performance del sabato non prometteva bene. Infatti, solo Carlos Sainz è riuscito ad accedere al Q3, con Leclerc che invece si è dovuto accontentare di una sfavorevole undicesima posizione. Speranze alte però per la gara, che si pronosticava incredibile e piena di colpi di scena. Il problema è che lo spettacolo effettivamente non è mancato, come le grandi occasioni di fortuna, ma la Ferrari non è riuscita mai a coglierle.
Da un passo meno consistente rispetto alla Red Bull di Max Verstappen e alle Mercedes e McLaren, a una strategia sbagliata e autosabotante con Charles Leclerc, il gran premio inglese è stato un vero e proprio incubo per la rossa, che continua a camminare su un lungo strascico di performance sotto le aspettative per il potenziale dimostrato fino al Gran Premio di Monaco, vinto peraltro da Leclerc. “Siamo ancora secondi nel mondiale, anche se un po’ lontani adesso dalla Red Bull” dice Vasseur, il team principal, che però non sembra assolutamente sereno dopo il quinto e quattordicesimo posto ottenuto rispettivamente da Sainz e Leclerc. “Silverstone non era una pista facile per noi, essendo che ha molto bouncing, però in Ungheria non dovremmo avere gli stessi problemi. Continuo ad essere convinto che ci sia più lavoro da fare sulle qualifiche: se partiamo più avanti è più facile concentrarci sul passo gara” ribadisce ancora Vasseur. Infatti, il team principal della Ferrari spesso e volentieri ultimamente ha focalizzato le sue analisi post gara sulla performance della qualifica, ribadendo i problemi trovati e poi persi da Leclerc, ma ancora persistenti.
“Il potenziale non è tanto male alla fine: se guardiamo il passo di Carlos, dopo venticinque giri era sullo stesso livello di Verstappen. Abbiamo provato tante configurazioni e speriamo di aver trovato quella giusta, si vedrà all’Hungaroring” continua Vasseur. E sulla strategia di Leclerc: “Vista la prima parte di gara passata dietro a Stroll, a dieci secondi di ritardo dal gruppo, abbiamo preso una decisione un po’ aggressiva. Pensavamo potesse funzionare, ma alla fine non è stato così” racconta il team principal. E Leclerc gli fa coro, dicendo che “abbiamo buttato una gara importante nel cesso”, senza mezzi termini.
Ultimamente il monegasco non si fa problemi nell’esprimersi come gli viene, con un comportamento che è probabilmente figlio di tanta frustrazione da parte sua ma anche di poca comprensione con la squadra. Infatti, dalle sue parole sembra che ci sia stata più confusione che altro una volta arrivato il momento di decidere quando montare le gomme da bagnato: “Onestamente non c’è niente che sia andato bene oggi. Ho fatto una bella partenza, poi mi sembrava che a curva 15 iniziasse a piovere tanto. Al muretto mi hanno detto che dal giro dopo sarebbe arrivato il diluvio e mi sono detto, è un po' aggressiva ma forse ce la facciamo. Poi la pioggia ha aspettato ed è arrivata 8 giri dopo, ho fatto fuori le gomme e così abbiamo buttato tutto” ha aggiunto il monegasco.
L’unico che dopo questa gara può non vedere tutto nero è solo lo spagnolo, Carlos Sainz, che perlomeno qualche punto se lo porta a casa. Anzi, in alcuni momenti è riuscito anche ad avvicinarsi al gruppo e a minacciare il trenino delle McLaren, Mercedes e Verstappen, non reggendo però le ultime fasi di passo gara mostrate dai quattro che poi lo hanno preceduto - senza Russell ritirato per problemi tecnici. Non è abbastanza però per tornare a Maranello soddisfatti, soprattutto viste le performance di qualche gara fa, dove la Ferrari sembrava essere una vera minaccia per il mondiale della Red Bull. In Ungheria sulla carta la rossa sembra meno in difficoltà, ma non c’è da aspettarsi troppo, anche perché si è appena aperto un mondiale dieci volte più combattuto.