Carmelo Ezpeleta è la MotoGP, non c'è sintesi migliore per spiegare il calibro di questo personaggio che spesso è stato criticato ma, di fatto, mai messo realmente in discussione. Neanche ora che la MotoGP è stata venduta a Liberty Media, la stessa realtà che gestisce la Formula 1. Manuel Pecino lo ha intervistato e Carmelo Ezpeleta non si è tirato indietro, anzi ha parlato in maniera molto chiara del presente e del futuro del motomondiale. Ovviamente, la prima domanda è cosa farà ora che Dorna, la sua società che gestisce il motomondiale, è stata venduta. Piccolo spoiler: non lo troverete a guardare i cantieri da dietro la rete.
"L'accordo è che io rimanga esattamente allo stesso posto per qualche anno, dipende sempre dalla mia età, perché conta anche la salute. Mi sento bene e l'accordo con loro è che io sia ancora qui nella gestione del campionato. Hanno comprato il motomondiale perché la parte del business piace così come è. Spero che cambieremo molte cose, non molto sullo sport, credo, ma sul modo di vendere lo sport". Una distinzione non da poco che, già da sola, sembra in grado di spegnere mugugni e commenti discutibili sul futuro di Pecco e compagni, partendo dal presupposto che la realtà è cambiata giàcon Valentino Rossi: "Rossi l'ho visto crescere sin dalla sua prima gara nel mondiale. E' chiaro che non è la stessa cosa che parlare con Roberts o Doohan o Lawson, che erano eroi prima che io arrivassi qui. Qui tutti hanno molto rispetto per tutti. Penso che ora il campionato sia molto più competitivo. All'epoca ricordo che c'erano piloti buoni e piloti cattivi. C'erano persone davanti che avevano poco rispetto per loro, ora è diverso, tutti hanno molto rispetto per tutti. Ricordo che uno dei problemi che avevamo all'inizio erano i doppiati, erano un problema".
Ma Ezpeleta non ritiene che siano i piloti i principali protagonisti, ma le squadre; sono loro che dovranno saper gestire e partecipare ai cambiamenti che, inevitabilmente, ci saranno: "Quelli che devono essere preparati sono i team, perché alla fine i piloti hanno un rapporto con le loro squadre. Uno degli obiettivi ora è la 'sicurezza', che è molto più della 'sicurezza' che c'è ora. Sono cose che abbiamo detto alle squadre e che loro hanno un po' subito. Quindi, ovviamente, i team del prossimo futuro devono essere molto più coinvolti in questo, e penso che siano tutti pronti e disposti: dal paddock ai costruttori e a Liberty Media. Non c'è stata una sola persona a cui non sia piaciuto, anche se sappiamo tutti che ci sono vantaggi e compromessi".
Per altro il motomondiale sta diventando sempre più complesso da gestire: "Il fatto è che iniziamo ad andare in più Paesi e a loro volta quei Paesi possono portare persone che vogliono emulare quello che vedono fare in pista. Una volta i ragazzi guardavano le gare e conoscevano tutto, ora dicono 'ho visto non so chi e non so quanti'. E questo è un problema su cui dobbiamo lavorare, se ci sono possibilità di ispirazione in più avremo persone da più posti".
Sempre restando sul tema MotoGP, alcuni lamentano il fatto che stia diventando una sorta di monomarca Ducati e che questo tolga interesse alle gare, altri criticano il sistema delle concessioni: "La prima ad avere concessioni è stata la Ducati - ha risposto Ezpeleta - e poi le hanno tolte man mano che ottenevano risultati. Prima Ducati, poi KTM e infine Aprilia. Quindi mi è sembrato giusto che quelli che ne hanno beneficiato fossero generosi con due costruttori, Honda e Yamaha, che sono fondamentali per il Campionato del Mondo e che sono stati chiaramente più colpiti dalla pandemia rispetto al resto del mondo, in modo che possano recuperare più rapidamente proprio grazie alle concessioni".
Tornando all'argomento iniziale, cioè l'acquisizione di Dorna da parte di Liberty media, occorre sottolineare come ci siano ancora alcuni ostacoli tra cui, non marginale, la Superbike. Sì perché l'antitrust è intervenuto per evitare un problema di "posizione dominante" da parte di Liberty media, ipotizzando la necessità di scorporare la SBK da Dorna perché possa essere acquistata. Su questo tema Ezpeleta non fa sconti a nessuno: "Non riesco a capire come si possa essere così ottusi da pensare che la Superbike possa rappresentare un problema, visto che era già stata approvata da parte dell'Unione Europea quando abbiamo fatto l'acquisizione nel 2006. Non riesco a capire come si possa scrivere di un argomento del genere senza capire assolutamente nulla, ovvero che avere o non avere le Superbike possa cambiare qualcosa in relazione alla posizione dominante". In effetti in questo modo Liberty media avrebbe una sorta di monopolio sul Motorsport cosa che, in realtà, è stata vista fin'ora come una opportunità più che un problema. Vedremo cosa accadrà, sperando che questo non penalizzi la SBK.