Luca Marini e Alex Marquez sono i due piloti della MotoGP che possono capirsi tra di loro come nessun altro. Hanno storie simili e entrambi, volendo o meno, sono dovuti crescere con il peso (e, per carità, anche con i favori) di essere i fratelli di minori di due che hanno scritto la storia recente delle corse in moto e che, di fatto, sono già leggende di questo sport: Valentino Rossi e Marc Marquez. Parentele importanti che da un lato, magari, avranno reso anche un pochino meno ripida la salita da affrontare per arrivare tra i migliori piloti del mondo, ma che dall’altro lato ha sicuramente appesantito i percorsi e reso in qualche modo meno valorizzati i traguardi raggiunti (l'infelice uscita di Oscar Haro di qualche giorno fa ne è l'ennesima prova).
Tanto che uno, Alex Marquez, non più di due stagioni fa ha anche scelto di “tagliare i ponti” sportivi con il fratello e tentare una avventura in Ducati, lontano da tutto ciò che invece era stato fino a quel momento un quotidiano interamente condiviso con il fratello maggiore. Ok i buoni rapporti, ok vivere insieme e passare insieme gran parte del tempo, ma carriere separate e avversari veri in pista.
La storia e il destino, poi, hanno fatto beffardamente il resto, ricongiungendo Alex e Marc Marquez appena due stagioni dopo, sulla stessa moto, la Ducati, e nello stesso team, quello della famiglia Gresini. Questa, però, è un’altra storia. Mentre il pezzo di storia che torna attuale è quello del distacco sportivo tra i due fratelli di Cervera. Perché qualcosa di molto simile, adesso, sta accadendo a Tavullia, in casa Valentino Rossi e Luca Marini. Il giovane pilota del team VR46 è dato quasi con certezza sulla sella della Honda del Team Repsol per la prossima stagione, nonostante un contratto di ancora un anno con la squadra di Tavullia che porta il nome del fratello e un legame già strutturato con Ducati. Luca, ormai è chiaro anche ai muri, vuole provarci con la Honda e vuole diventare riferimento per una squadra ufficiale: opportunità, questa, che non avrebbe di sicuro avuto in Ducati. Una scelta – ammesso che le cose andranno davvero come si dice – che però è incomprensibile ai più: lasciare una Ducati per una Honda, oggi, è qualcosa di molto simile a un mezzo suicidio sportivo. Lo ha detto persino Marc Marquez (lo abbiamo raccontato bene e in maniera approfondita qui): “Io non ho nulla contro Luca Marini, il nostro rapporto è molto buono e credo sia un ottimo pilota. Non so quanto lui voglia una moto competitiva e quanta fretta ha di vincere. Pensavo che la soluzione più naturale per Honda potesse essere Fabio Di Giannantonio, perché comunque era senza sella e Marini ha già un contratto per guidare una Ducati che è competitiva”. Un pensiero, quello di Marc Marquez, espresso con termini più o meno diversi da un po’ tutto il paddock, con un’unica distinzione: Alex Marquez.
Paradossalmente il più piccolo dei fratelli di Cervera sembra essere l’unico a aver capito le ragioni profonde, e magari anche meno palesate, della scelta che Luca marini starebbe per fare: “Marini cambia squadra perché vuole – ha spiegato Alex Marquez - È una cosa che mi sembra sorprendente, soprattutto perché fai parte di una squadra che è tua della tua famiglia. È un passo un po' innaturale. È una squadra che ha iniziato con te in MotoGP, in cui il proprietario è tuo fratello, e si sta avviando verso un progetto che in questo momento sta fallendo... Può essere interpretato come un volersi separare dall'influenza del fratello Valentino Rossi e uscire dalla sua orbita”.