“Ci voleva dopo questo lungo periodo di mer*a. Non c’è un’altra parola per descriverlo, ma in questo fine settimana ho davvero sentito che tutto è alle spalle” – Enea Bastianini è tornato, come dice lui, a spingere come un bastardo, mettendo davanti a tutti le ruote di quella Desmosedici che Jorge Martin vorrebbe soffiargli. Perché i periodi di mer*a non arrivano mai per una cosa sola e spesso, mentre provi a tirare fuori la testa, ci si mette sopra anche altro e Enea Bastianini ha dovuto capirlo sulla sua pelle e a sue spese quando s’è ritrovato al centro di una ipotesi di mercato che lo vorrebbe fuori dal team ufficiale, senza la giustificazione di tutto quello che ha dovuto passare in questa stagione. “Io non lo so – aveva detto prima della Malesia – sento la fiducia della squadra e non mi preoccupo, ma è chiaro che sento anche le voci che girano. Penso che l’unico modo che un pilota ha per mettere a tacere tutti sia vincere”.
Ecco, “vincere”, Enea Bastianini lo ha fatto oggi a Sepang, mettendo in piedi una gara perfetta, ma in verità aveva cominciato a farlo anche ieri, in una Sprint in cui “spingere come un bastardo” non sarebbe servito rispetto al “pensare come un perfetto scudiero”. Leale quando è servito, feroce quando è stato necessario. E, poi, con le lacrime ancora sugli occhi nei secondi immediatamente successivi al podio, anche riconoscente: “io devo dire un sacco di grazie e non voglio lasciare fuori nessuno, ma due grazie voglio proprio dirli: a mia mamma e a Alice, la mia fidanzata, perché in tutto questo tempo mi sono state veramente vicine e voglio loro un sacco di bene”. Si chiama capacità di emozionarsi, che poi è ciò che trasforma le manate di gas di uno che non ha dimenticato come “si spinge come un bastardo” in carezze che rendono meravigliosa la MotoGP e le storie della MotoGP.
Ne sa qualcosa anche Alex Marquez che, dopo la vittoria di ieri, oggi “s’è accontentato” del secondo gradino del podio: “Sapevamo che Enea sarebbe andato forte, ma non così forte. E’ stato impressionante, aveva qualcosa di più e quando è così c’è solo da fare i complimenti all’avversario che ti batte”. I complimenti e poi un pensiero a quelli che, invece, non hanno mai smesso di far sentire sostegno, con Alex Marquez che, dopo l’intervista di rito, ha chiesto qualche secondo in più davanti alla telecamera di Sky: “Io voglio ringraziare il team, la famiglia Gresini, Nadia, Lorenzo e tutti gli altri e voglio dire che Fausto sarebbe stato contento anche oggi”. Sarà pure la MotoGP dei buoni sentimenti, ma Sepang, oggi, ha dimostrato che è bella da matti anche così. Soprattutto perché i buoni sentimenti vengono fuori dopo, mentre in pista è sempre la solita, ma correttissima, ferocia. E a dirlo è stato un Pecco Bagnaia che oggi ha picchiato come un fabbro, inventandosi pure la risposta all’esterno a un sorpasso di Martin e ritrovandosi, dopo tutta questa fatica scaricata sul polso destro, con un solo punto guadagnato in tutto il fine settimana.
“Va bene così – ha spiegato il campione del mondo – Prima di tutto, però, voglio fare i complimenti a Enea, oggi nessuno meritava la vittoria quanto lui, dopo tutto quello che ha passato e sta passando. Quanto a me, ero più veloce di Martin e forse gli avrei messo le ruote davanti anche dopo se avessi aspettato, ma ci sono cose che devi fare in quel momento lì. Era da tempo che non riuscivo a lottare da vicino con Martin e il corpo a corpo di oggi, nei primi giri, è stato importantissimo per me. Andiamo in Qatar con un punto in più di vantaggio sul mio diretto avversario rispetto a quando siamo arrivati qui a Sepang. Purtroppo ieri nella Sprint abbiamo lasciato per strada qualche punto, ma queste sono le corse”. In Qatar, adesso, per Pecco Bagnaia c’è il primo match point per mettersi in tasca il titolo senza doversi giocare tutto a Valencia. Ma Jorge Martin, oggi quarto, è stato chiaro: “A Losail sono sempre andato forte, qui abbiamo avuto qualche problema, ma alla fine dei giochi ho perso un solo punto da Pecco. Sono ancora lì”.