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[VIDEO] Ad Austin il petardo in chiesa è la Direzione Gara, così psicolabile da farsi confondere da Marc Marquez (che ha fatto le cose a caso)

  • di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

31 marzo 2025

No, la Direzione Gara della MotoGP non ha seguito il regolamento: ha agito di pancia come se si trattasse di un campionato regionale, forse persuasa dall’energia di Marc Marquez. Il quale, abbiamo scoperto, non aveva idea di cosa stesse facendo in griglia. Ed è tutto bellissimo, anche se al posto di qualche pilota staremmo sbattendo i pugni sulla scrivania di Mike Webb

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Il caos scatenato alla partenza del GP delle Americhe, ad Austin, ricorda quello del 2018, quando in Argentina Jack Miller partì qualche metro davanti a tutti gli altri e finita la corsa la Direzione Gara scrisse una nuova regola. Regola, nella fattispecie, pensata per quando prima di una partenza la pista si asciuga a tal punto da convincere i piloti a mollare la moto con gomme da bagnato per scegliere quella con assetto (e pneumatici) da asciutto. Regola che dal 2018 al 2025 ha avuto una sola applicazione nella giornata di ieri, quando incredibilmente non è stata applicata.  Che è come comprare una macchina per fare le tagliatelle, aspettare otto anni per utilizzarla e poi tagliare la pasta a coltello perché la macchina non la sai usare.

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Facciamo un passo indietro: la gara della Moto2 vede meteo incerto, pista che si asciuga e qualche gocciolina che scende da nuvole grigie, fatto sta che chi sceglie di correre con la slick finisce in fondo al gruppo ma stampa il giro veloce a fine gara. Per la MotoGP questo vuol dire gomme rain: il rischio di montare una slick è troppo se ti giochi il podio. O, almeno, è quello che pensano i piloti fino a pochi minuti prima della partenza, quando da Marc Marquez in poi in molti scappano dalla moto in griglia per andare a prendere l’altra nel box.

Si scoprirà più tardi (nel video di seguito) che Marc Marquez tutta questa strategia non l’aveva fatta, anzi: non aveva idea di cosa sarebbe successo se avesse cambiato la moto, tanto che era convinto di partire dal fondo della griglia senza altre penalità. Davide Tardozzi gli dice però che invece dovrà fare un ride through. Perché è quello che dice il regolamento stilato dopo l’Argentina. Non lo sa Marc Marquez ma evidentemente non lo sa neanche la Direzione Gara guidata da Mike Webb che quando i piloti lasciano la griglia di partenza decide per una nuova procedura di partenza.

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Nella migliore delle ipotesi si tratta di ignoranza. Perché, al contrario, potrebbe sembrare che Webb si sia lasciato convincere dalla corsetta di Marc Marquez con colleghi al seguito, una transumanza verso il box a caccia della pit lane. Eppure il regolamento parla chiarissimo: per dare una ‘Quick Start Procedure’ servono 11 piloti fuori dalla griglia di partenza ma la bandiera rossa viene data quando ce ne sono 10. Più tardi, a seguito di una richiesta di spiegazioni, Mike Webb dirà che la pericolosità del momento lo aveva persuaso a cambiare idea e che “in futuro ci sarà da ragionare con le squadre su come gestire queste situazioni”. Ma come, non era già stato fatto con una regola ad hoc dopo l’Argentina? E i piloti che la slick l’avevano montata da subito, come per esempio Ai Ogura? Dovrebbe avere un risarcimento danni, lui come gli altri. Perché così il GP è falsato. E non se ne capisce neanche troppo bene la motivazione. 

Regolamento cambio gomme MotoGP
Il regolamento sul cambio moto.
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