Si può sorridere dei guai? Sì, soprattutto quando riesci a ignorarli fino a quando conta davvero e portarti a casa un terzo e un quarto posto dopo un GP pazzesco come quello andato in scena a Austin. E’ esattamente quello che hanno fatto Fabio Di Giannantonio e Franco Morbidelli, entrambi alle prese con problemi in gara che hanno reso ancora più potente l’impresa che hanno portato a termine. Per Di Giannantonio, addirittura, non sono rimaste neanche le forze per presentarsi in sala stampa nel tempo stabilito, con tanto di lievissimo malore e bisogno di respirare un attimo prima di rispondere “presente” all’impegno con le tv. Perché Austin è una delle piste più impegnative di tutto il calendario e perché, sarebbe sbagliatissimo dimenticarlo, il Diggia ha potuto ricominciare a allenarsi solo da pochissimi giorni.

“Io non guardo mai tantissimo il conteggio dei giri, di solito lo faccio quando ne mancano più o meno cinque – ha raccontato il 49 - Oggi ho guardato e ne mancavano undici, ero finito. Mi sono detto ‘sì, ciao’, ma poi ho provato comunque a compensare con il corpo perché già al settimo giro il braccio sinistro non mi rispondeva quasi più. Sono contento, per me, per la squadra meravigliosa in cui mi trovo e per quello che significa questo podio. Ma ora devo andare solo a riposare”. Viso sfigurato, aria non certo da uno che s’è appena tolto una gran soddisfazione, con la stanchezza a trasformare tutto, ma pure occhi di uno che adesso sente di poter essere della partita e che in Qatar, nel prossimo appuntamento del calendario, troverà la sua Losail, quella pista che da sempre considera la sua preferita. “Ci ho provato a stare dietro a Alex, ma non ce la facevo proprio – ha raccontato – sul finale mi sono avvicinato ancora, ma la verità è che non ne avevo e va bene così”.
Parole, quelle di Di Giannantonio, che sembrano fare il paio con quelle del suo compagno di squadra, Franco Morbidelli. Per il 21 il problema non è stato fisico, ma “esplosivo”. Perché ancora una volta, dopo che proprio a Austin era già successo, il suo airbag è esploso al settimo giro. “Sì, c’è stata l’esplosione anche oggi – ha confermato ai microfoni di Sky - Devo essere soddisfatto, abbiamo fatto un grande miglioramento rispetto a ieri. In gara mi trovavo bene, a parte la partenza non ottima, i primi giri sono stato lì in battaglia. Stavo ritornando su, finché ho riavuto l'esplosione alla curva undici: ho dovuto rallentare ed ho perso un giro perché ero tutto gonfio. Rimettersi a spingere per tornare su è stato difficile, non ne avevo più”.
Non ne aveva più anche perché per Morbidelli, dopo la partenza, è stata sempre bagarre, anche con quella Yamaha che per lui ha avuto i colori della delusione. “Sì – ha raccontato ancora – contro le Yamaha di Quartararo e Miller è stata dura, ma la verità è che tutti quando hanno le gomme nuove spingono forte ed è difficile: sono tutti campioni, piloti pronti a battagliare e a dare il massimo. E poi soprattutto con qualcuno si battaglia molto. Sono solo soddisfatto di questo inizio in queste prime tre gare, siamo solidi".