Ma quindi adesso è una Toprak Razgatlioglu Cup? Viene da chiederselo dopo che il campione turco della Superbike ha chiuso davanti anche la Superpole Race di questa mattina e Gara 2 del Round di Portimao. Sempre con Nicolò Bulega appena dietro, a dimostrargli che quella sarà pure la sua pista e il suo regno, mail principino biondo della Ducati è ormai pronto a sporcarsi le mani e giocarsela con la stessa ferocia di uno che ha niente da perdere. Signori, già ieri l’avevamo detto, ma questa Superbike è qualcosa che non merita proprio d’essere considerata la Serie B di una Serie A in cui tutto è sempre dannatamente uguale. Perché è successo ancora una volta di tutto, anche se i protagonisti sono stati sempre e indiscutibilmente il campione del mondo con la sua BMW numero uno e il giovane italiano con la sua Ducati col numero 11.

Fare la cronaca? Impossibile. Perché si sono messi le ruote davanti dall’inizio alla fine, tanto che persino la sorte s’è così gasata davanti allo spettacolo che sono stati capaci di mettere in piedi da decidere di metterci del suo. Sì, perché a undici giri dalla fine di Gara 2 – nell’unico momento di calma e di studio – è spuntata una bandiera rossa che ha trasformato la domenica nel teatro di un’altra Sprint. E quei due si sono fatti trovare, senza nessun timore di tornare a casa entrambi con le moto sfasciate e neanche un punto in classifica. Dalla prima all’ultima curva. L’ha spuntata ancora Toprak, che ha quindi trovato la tripletta in un Round di Portimao che, però, poteva tranquillamente chiamarsi Festival della Carogna. Sconti zero. Manico tanto. Con tutti gli altri a fare da spettatori a due fenomeni che hanno girato sempre con tempi da qualifica, mentre a loro volte dovevano portare a casa la loro gara. A cominciare da Alvaro Bautista, due volte terzo oggi. Che tradotto significa una cosa sola: primo degli umani.
Eppure non è che dietro non se le siano date, anche prima della bandiera rossa, con subito in partenza il giallo di un Danilo Petrucci rimasto piantato in terza casella e poi costretto a una rimonta da matto vero, fermando costantemente il cronometro su tempi simili a quelli dei primi della classe. Per Petrucci è poi andata meglio nella seconda ripartenza, con un sesto posto che lo consolida in cima alla classifica degli indipendenti, ma che probabilmente non basta per considerare più che positivo un week end in cui sembrava che tutto potesse andare diversamente.
Chi, invece, ha visto solo nero è Andrea Iannone. Ieri in Gara 1 ha messo a segno una gran rimonta, oggi in Gara 2 ha fatto la stessa cosa, ma s’è ritrovato con due long lap da scontare per partenza anticipata. Ne ha fatto uno e poi è arrivata la bandiera rossa. Quando è ripartito, mentre la sua squadra chiedeva in tutte le lingue alla direzione gara di fargli capire prima cosa dovesse fare, gli hanno comunicato un passaggio obbligato in corsia box. L’ha fatto, è tornato in pista, poi s’è ritirato. E cosa dicesse dentro il casco possiamo solo immaginarlo. Perché sì, in questo Festival della Carogna, non è mancata una evitabilissima carognata e a subirla è stato proprio The Maniac. E gli altri italiani? Andrea Locatelli ha chiuso con un pazzesco quarto posto, Axel Bassani ha chiuso settimo, mentre Yari Montella ha centrato la top ten.

La cronaca in sintesi della Superpole Race
Toprak Razgatlıoglu e Nicolò Bulega se le erano date anche al mattino, con il pilota turco che ha nuovamente avuto la meglio, seppur con un vantaggio di soli 55 millesimi. Dopo la partenza, Bulega ha preso la testa della corsa, seguito da un sorprendente Danilo Petrucci, mentre Razgatlıoglu ha perso momentaneamente posizioni. Ma già al secondo giro, il campione del mondo ha ripreso il comando, superando Petrucci e, al quarto giro, ha conquistato la leadership su Bulega, stabilendo anche il nuovo record del circuito.
Nonostante un leggero allungo, il vantaggio di Razgatlıoglu è stato ridotto nel finale, quando Bulega, dopo una leggera sbavatura del rivale, ha tentato un audace sorpasso, chiudendo a soli 55 millesimi di secondo. Da segnalare la solida prestazione di Alvaro Bautista, che dopo l’ incidente in Gara 1 ha recuperato posizioni, conquistando il terzo podio stagionale, che ha fatto poi da antipasto a quello di oggi pomeriggio in Gara 2.