Chi ha cominciato a seguire le corse in moto solo nel 2023 farebbe fatica a credere che c’è stato un tempo in cui la Honda era letteralmente imbattibile. Non solo perché riusciva a mettere le mani sui piloti migliori, ma anche perché riusciva a fare ciò che oggi fa Ducati: portare il futuro in pista, sperimentando innovazioni che poi si traducevano quasi sempre in successi. Tanto che i piloti, spesso, finivano quasi in secondo piano rispetto al valore delle moto, con Valentino Rossi che, nel 2004, lasciò Honda proprio per dimostrare al mondo che a vincere non era solo la moto.
Quale moto? La RC211V, un vero e proprio gioiello dell’ingegneria giapponese e che in questi giorni è tornata protagonista grazie a un video che è diventato virale su Youtube. Chiunque ricorda le corse di quegli anni, nello specifico il 2002, ricorda sicuramente anche un suono che è inconfondibile: il canto dei cinque cilindri di quella moto che ha vinto praticamente tutto con Rossi prima e con Hayden poi. Erano gli anni del passaggio dai due ai quattro tempi, gli anni in cui regnava in qualche modo anche la malinconia per una MotoGP che non sarebbe stata mai più la stessa, passando dall’odore della miscela a quello della benzina. Ma erano anche gli anni in cui si poteva osare, provando a mandare in pista prototipi che sulla carta sembravano scommesse e che, invece, si rivelavano realtà imbattibili.
Come la RC211V: 5 cilindri a V e (all’inizio) 210 cv di potenza (divenuti 250 circa nel giro di due stagioni) e 1000 cc di cilindrata (poco meno in verità). Un pezzo di storia, la prima Honda della nuova MotoGP con il 46 sul cupolino, che però ha avuto vita relativamente breve . Non tanto perché nel 2004 è scomparso il 46, visto che Valentino Rossi era passato in Yamaha, quanto perché, alla fine del 2006, quel progetto ha dovuto lasciare spazio alla V4 da 800 cc, dopo il cambio di regolamento imposto in vista della stagione successiva.
La RC211V, come ha più volte detto lo stesso Valentino Rossi, pur ribadendo di restare un fanatico delle vecchie due tempi, rimane un pezzo di storia vera delle corse, anche perché poi l’esperienza del cinque cilindri non fu mai portata sulle moto di serie da Honda, probabilmente per ragioni legate ai costi del progetto, nonostante la pista avesse parlato più che chiaro sia nel 2002 che nel 2003 e poi anche nel 2006.