“Vogliamo le stesse Aprilia che avranno Maverick Vinales e Aleix Espargarò nel team ufficiale” - Justin Marks, il patron del neonato team TrackHouse, l’aveva detto subito presentando al mondo la sua squadra e ufficializzando l’ingresso in MotoGP sulle ceneri dell’ormai ex Team RNF Cryptodata. Nel corso dell’evento di presentazione, subito dopo aver svelato le livree a stelle e strisce delle moto di Miguel Oliveira e Raul Fernandez, Marks aveva chiesto a Massimo Rinvola, CEO di Aprilia, uno sforzo e uno strappo alla regola, per superare le difficoltà di fornire almeno una RS-GP 2024 a uno dei due piloti.
“Per noi – aveva detto Rivola proprio a margine di quella presentazione – Non sarà facile, perché l’ordine per la fornitura era già stato fatto e quindi non siamo fisicamente nella condizione di consegnare una RS-GP 2024 in più, ma vedremo cosa riusciremo a fare e proveremo a assecondare comunque la richiesta”. Neanche due settimane dopo è arrivato l’annuncio: Miguel Oliveira, del Team TrackHouse, guiderà una moto identica a quella di Aleix Espargarò e Maverick Vinales. La notizia è stata confermata nelle ultime ore anche dal padre di Oliveira alla stampa portoghese. Stesso trattamento degli ufficiali, quindi, sin dalla prima gara in Qatar e verosimilmente anche nei test invernali.
Il suo compagno di squadra, Raul Fernandez, invece, dovrà pazientare un po’ di più. Ma sembra che il nuovo accordo tra Aprilia e il neonato team americano preveda che anche il giovane spagnolo potrà guidare una RS-GP 2024 da metà stagione in poi, probabilmente dopo il GP d’Italia al Mugello. Fino a maggio, invece, la sua RS-GP sarà la stessa con cui Maverick Vinales e Aleix Espargarò hanno disputato l’ultimo GP di stagione, con in più alcune specifiche della versione 2024. Per una squadra nuova è un rischio, visto che il lavoro da fare nel box sarà doppio, ma Justin Marks non ha mai nascosto di avere grandissime ambizioni e anche disponibilità a investire, anche su scelte coraggiose.
La scelta di favorire Oliveira piuttosto che Fernandez, invece, è stata dettata dalla maggiore esperienza del pilota portoghese, visti i risultati ottenuti in passato con KTM, nonostante una stagione in cui avrebbe sicuramente potuto fare di più. Al netto delle tantissime sfortune e dei continui vai e vieni dagli ospedali. “Si può dire – ha affermato proprio Massimo Rivola in una recente intervista a SpeedWeek - che ci aspettavamo qualcosa di più da Miguel, ma sono successe troppe cose. Inoltre da poco è diventato di nuovo papà e siamo contentissimi per lui, anche se c’è chi dice che la paternità può far perdere qualche decimo e in questa MotoGP, se perdi due decimi, sono due file in griglia”.