La scena è di quelle che strappano un sorriso: Pecco Bagnaia aggrappato al braccio di Marc Marquez che, con un filo di gas, lo riaccompagna al box insieme alla sua Desmosedici rimasta senza benzina. Un sorriso che è scappato anche a Gigi Dall’Igna, subito inquadrato dalle telecamere di Sky, ma pure un sorriso che s’è fatto risata quando il video del siparietto tra Pecco e Martin è diventato virale in rete e sui social. Perché qualcuno ha commentato così: “Valentino Rossi da Migno, parte terza”. Battutaccia, per carità, ma sempre meglio delle cattiverie al veleno che si leggono sui social, con la scena che comunque basta da sola a spiegare che i due futuri compagni di squadra non necessariamente si prenderanno a sportellate ogni maledetto fine settimana del 2025. Se c’è da darsi una mano se la danno anche loro. Persino loro. Con il risultato che persino il resoconto del venerdì di Mandalika riescono a farlo cominciare dalla fine.
Prima, però, era successo di tutto, su un tracciato sporco e con pochissimo grip che ha messo in difficoltà un po’ tutti, tranne Franco Morbidelli. L’italiano del Team Pramac era andato forte al mattino e è riuscito a confermarsi nelle prequalifiche, fermando sempre il cronometro sulle posizioni di testa e confermando che quando il grip è poco per lui la sofferenza è decisamente minore. Bene anche Pedro Acosta, prima di stendersi tradito dall’anteriore della sua GasGas. Chi invece ha sofferto – e anche tanto – è Pecco Bagnaia, che a 5 minuti dalla fine delle prove era letteralmente fuori dalla Q2 e con tempi altissimi. Gli altri, nel frattempo, trovavano la quadra, con Martin e Bastianini che hanno iniziato a martellare demolendo il record della pista, appartenuto fino a questa mattina a Luca Marini. Prima il giro della vita dello spagnolo, poi quello dell’italiano che ha abbassato un crono che sembrava inabbassabile. Dietro di loro quel Franco Morbidelli che invece è riuscito a confermarsi.
E quarto? Quarto proprio Pecco Bagnaia, capace – anche se le frasi fatte sono sempre banali – di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Ha sofferto con le gomme, ha sofferto con la moto che ballava a ogni staccata, ha sofferto con la soft prima di decidere di provarci con un giro a vita persa che gli ha permesso di accedere alla Q2 con il quarto tempo e una Desmosedici rimasta completamente a secco pochissimi metri dopo il traguardo. Lasciandosi alle spalle l’amico Marco Bezzecchi, con la Ducati del Team Pertamina Enduro VR46, bravissimo a sfruttare a suo vantaggio il poco grip e andare a giocarsela con quelli che hanno la Desmosedici 2024. Quattro italiani nei primi cinque, quindi, e cinque Ducati davanti a tutte, con Fabio Quartararo che centra la sesta piazza con la Yamaha M1 del Team Monster Energy e Marc Marquez che gli si piazza alle spalle con la Desmosedici del Team Gresini. L’impressione è che l’otto volte campione del mondo, dopo il gran rischio preso durante un attacco al tempo e un salvataggio dei suoi in cui ha messo a dura prova le protezioni della sua tuta, si sia tenuto qualcosa nel polso e che non abbia mai spinto più di troppo, limitandosi a garantirsi l’accesso in Q2 e rimandando tutti gli altri eventuali rischi alle qualifiche del sabato.
Chi, invece, qualche rischio di troppo ha dovuto prenderlo è Fabio Di Giannantonio, con l’altra Ducati del team VR46, bravo a chiudere nono (tra Marc Marquez e il Diggia c’è la RC16 di Pedro Acosta), ma con il giallo di una caduta sul finale che, viste le condizioni della sua spalla, potrebbe compromettere il suo fine settimana (visto che ormai da mesi corre con dosi da cavallo di antidolorifici in corpo). Chiude la top 10 Maverick Vinales, che nega la gioia della Q2 a Johann Zarco, primo delle Honda in undicesima posizione. C’è da dire che il francese, insieme a Luca Marini (dodicesimo) ha strappato tempi più che dignitosi e che, almeno a Mandalika, la Honda è sembrata molto meno distante dalle rivali rispetto al solito. Proprio Zarco e Marini, infatti, sembrano essere i principali candidati per le due posizioni che contano della Q1 di domani, visto che sono gli unici rimasti sotto il mezzo secondo di distacco dal primo.
Quanto al resto dei piloti che dovranno passare in Q1, Alex Rins (tredicesimo) non è riuscito a replicare i tempi fatti dal suo compagno di squadra con l’altra Yamaha in pista, mentre Aleix Espargarò con l’Aprilia spezza la coppia KTM Brad Binder (14esimo) e Jack Miller (16esimo). Chiudono la classifica Nakagami, Raul Fernandez, Mir, Augusto Fernandez e Alex Marquez (protagonista di una caduta). Non i pista, dopo il brutto infortunio rimediato nelle FP1, invece, Miguel Oliveira.