Marc Marquez è cambiato e la sua comunicazione anche: via Emilio Alzamora, storico manager dei due fratelli, e dentro Jaimie Martinez da metà 2022. Con l’obiettivo, tra gli altri, di spingere sull’immagine, celebrando il Marquez fuoriclasse andando oltre alla MotoGP. Così, tra le altre cose, Marc ha cominciato a pubblicare più spesso sui social e a produrre contenuti originali, tra cui la serie STRON93R con cui ha raccontato il rientro in pista e l’ultima gara della stagione. Perché a Valencia, nel box Repsol lo sapevano tutti, Marc era andato per vincere, o quantomeno per salire sul podio. Il weekend è cominciato bene, ma a far funzionare la Honda è stata più la motivazione del pilota che il pacchetto tecnico. Marc durante le prove ha prodotto tante cadute e una dichiarazione - dopo il secondo posto in qualifica - che non lascia grosso spazio alle interpretazioni: “Ho fatto uno di quei giri in cui non mi frega un c***o di quello che succede”. In sintesi, poteva andare bene o male ed in gara è andata malissimo, con una caduta mentre stava rincorrendo il podio a 18 giri alla fine. Marc ci credeva, voleva vincere la gara (che sarebbe stata l’unica vittoria Honda della stagione) e si è giocato tutto.
Nel breve documentario appena pubblicato vediamo tutto questo, dalla preparazione alla voglia di vincere che si è portato addosso per tutto il fine settimana. Un susseguirsi di sessioni di fisioterapia, incontri con i fans e gas in pista. Al parco chiuso, dopo il secondo tempo per le qualifiche, è andato ad abbracciare Giacomo Agostini: “Sto ritornando, sto ritornando”, gli dice Marc, con Ago che risponde: “L’ho detto prima, el Cabroncito arriva”. La replica di Marc è chiarissima: “Mi devono dare qualcosina prima, un regalo”.
Poi, dopo la scivolata, torna a parlare chiaramente dei problemi con la moto, sempre quelli: “La moto non era veloce, era come se avessero tolto due step di potenza in tutto il circuito. Ho guidato così un paio di giri, quando mi sono trovato bloccato dietro ho detto provo a guidare più pulito, ma rimanevo lì. E allora ho detto fanculo, vado avanti. Ho sentito che la stavo perdendo, ma pazienza”. Poi, in conferenza stampa, fa un bilancio della stagione: “Ci avrei messo la firma, il recupero è stato molto positivo e questo significa che la scelta di operarmi dopo il Mugello è stata corretta. Sto migliorando sempre di più, e soprattutto qui a Valencia mi sono divertito e sono stato veloce come in passato. So come andare forte, a volte è anche importante sapere quando farlo. Quest’inverno dobbiamo fare un bello step in avanti”.
Il messaggio è chiaro, Honda deve lavorare duramente per l’inverno (lo spiegava Valentino Rossi) perché fare una buona moto non basta più. Per stare dietro a Ducati, ormai, serve riorganizzare il lavoro e rivedere la filosofia del reparto corse, cosa con cui dovrà fare i conti anche Yamaha.