La vittoria di Francesco Bagnaia ad Austin non è stata solo un sorpasso in pista ai danni di “un Alex di troppo” e nemmeno la conseguenza di una caduta di Marc, ma un ribaltamento di narrative. Dopo due gare trascorse a schivare la polvere dell’otto volte campione del mondo ormai in versione todo rojo, il pilota che ha riscritto la storia della Ducati ha saputo trasformare una caduta del rivale in un manifesto di rivalsa. E’ quello che, in estrema sintesi, hanno detto tutti gli ospiti di Jorge Lorenzo nell’ormai immancabile salotto di Duralavida. “Pecco è arrivato alla Sprint con il morale sotto i piedi, non possiamo negarlo – racconta Ramon Forcada – Era abituato a dominare le qualifiche nel 2024, quest’anno ha trovato Marc sempre un passo avanti. Persino Alex Marquez gli rubava decimi. Ma la sua reazione è stata da manuale”. Una reazione che, secondo Forcada, prelude a uno scontro epico in Qatar: “Losail è casa Bagnaia quasi quanto Austin era casa Marquez. Ci arriva carico non solo per la vittoria, ma per come ha gestito la pressione dello spagnolo. Sa benissimo che senza l’errore di Marc non l’avrebbe neanche sfiorato, ma ha dimostrato di saper cogliere l’attimo e Marc dalla sua ha dimostrato che gli capita ancora di sbagliare e il problema delle cadute è che non esistono caute senza rischi erchè non lo sai mai come andrà”.

Essersi imposto, quindi, sfruttando un errore di Marc Marquez proprio in quello che è sempre stato il regno di Marc Marquez è qualcosa che per Forcada vale più dei venticinque punti recuperati in un solo colpo dall’italiano sullo spagnolo. Se Forcada vede quindi le tinte elettrizzanti dell’immediato futuro, Ruben Xaus – ex pilota e osservatore che non le manda a dire – punta il dito sulle ferite invisibili. “Pecco – ha detto - ha preso colpi duri in pista e dal suo stesso team. Hanno festeggiato le vittorie di Marc con tanto entusiasmo e certe immagini bruciano anche se dici di no”. Un dualismo che secondo Xaus sarà sì, come dice Forcada, il presupposto di un grande spettacolo, ma pure qualcosa che potrebbe rivelarsi pericolosamente tossico: “Marc è arrivato in Texas troppo sicuro, quasi disinibito. Il fondo gli ha teso un tranello. Ora, però, il duello interno ai due ufficiali favorisce Alex Marquez. Pecco dovrà attaccare come un forsennato, senza tregua e Marc non starà a guardare, potrebbe beneficiarne Alex più di loro stessi”.

Sì, il rompicapo adesso è il “caso Alex Marquez” perché il pilota del Team Gresini è già colui che ridisegna gli equilibri e quel ruolo resterà suo ancora a lungo secondo gli ospiti di Jorge Lorenzo. “Sta compiendo l’impensabile – ammette Alex Crivillé, due volte campione del mondo – Ha assimilato le lezioni di Marc, ma ora è un’entità autonoma. Arrivare secondo non gli basta, ma la regolarità premia da sempre nelle corse”. Una regolarità che, unita al passo falso di Marc ad Austin, ha riscritto le gerarchie. “Il vero trionfo di Pecco? Paradossalmente non è stato quello di aver fatto implodere Marc – analizza l’opinionista Ricard Jové – Il rivale di Marc Marquez era e resta Marc Marquez, ma Bagnaia, intanto, ha superato un blocco: battere Alex era un obbligo psicologico per lui e adesso è un peso che si è tolto”.
Il GP del Qatar, quindi, si annuncia come un termometro per ambizioni e nervi. Forcada non ha dubbi: “Marc vorrà una rivincita immediata, sarà show: un duello da antologia”. E Xaus da solito provocatore ci mette il carico: “Bagnaia deve vincere lottando, non grazie a errori. Altrimenti, resterà un episodio”. Insomma, lo scenario sarà quello suggestivo e illuminato di Losail, ma l’aria sarà la stessa che si respira a cavallo di un crinale tra gloria e pressione. “Pecco a Austin era nel posto giusto – ha concluso per tutti Jové –.Terzo sarebbe stato un fallimento. Ora deve dimostrare di poter combattere alla pari con Marc”.