Kimi Antonelli ha lanciato un altro grande segnale a Suzuka. Sesto al traguardo ma a meno di un secondo e mezzo da George Russell, nonostante sia solo alla sua terza gara nel Mondiale e con due record infranti: è diventato il più giovane pilota leader di una gara di Formula 1 e anche il più giovane ad aver siglato il giro veloce, strappando entrambi a Max Verstappen. In Giappone è stato uno dei grandi protagonisti e non solo quando, al termine della 22esima tornata, ha preso il comando del GP dopo le soste dei primi, rimanendo in testa fino al giro numero 32.

“È stata una bella sensazione essere in testa alla gara per qualche giro” ha commentato il bolognese ai media al termine del GP. “Però non ha tolto il mio focus, che era cercare di avere un buon passo gara. Sono contento di come sia andata e soprattutto del passo che avevo con le Hard. Nell'ultimo stint riuscivo a ‘giocare’ molto più con la monoposto, quindi è stata una bella sensazione”. Ventuno giri corsi da veterano, lasciando tutti a bocca aperta. Sì, perché rientrato in pista Kimi era staccato di nove secondi da George Russell sull’altra Mercedes e braccato alle spalle da Lewis Hamilton. Al termine della gara però, i distacchi sono ben diversi: 1”3 dal compagno, con un margine di 10”5 su Hamilton. Numeri che evidenziano alla perfezione quanto fatto da Antonelli, nettamente il pilota più veloce in pista dal rientro in poi, come confermato anche dal team radio di Bono, il suo ingegnere di pista, nel corso delle fasi finali del Gran Premio. Una gestione capolavoro, evidenziando quanto l’italiano sia cresciuto in questo inizio di campionato: “Sono cose che imparo, sto facendo sempre più esperienza weekend dopo weekend, capendo molto di più le gomme, quando posso spingere e soprattutto quanto possa spingere la macchina, soprattutto in qualifica. La prossima settimana andiamo a correre su una pista che conosco molto meglio (Sakhir, Bahrain, ndr), quindi cercheremo di fare una qualifica migliore e poi fare bene in gara. Certi aggettivi, anche se lusinghieri, non mi piacciono molto. Anche io sono rimasto sorpreso del passo che avevamo, soprattutto quando via radio mi hanno detto che ero il più veloce in pista. Sono rimasto un po’ stupefatto, però ho dato tutto, soprattutto perché vedevo che stavo andando a prendere quelli davanti. Ci ho creduto fino alla fine, purtroppo però non sono arrivato in tempo”.
Al di là dei record infranti e della sesta posizione finale, la crescita mostrata da Antonelli è stata importante: non ha commesso errori, riuscendo a raddrizzare un weekend che non era partito nel migliore dei modi complici i pochissimi giri effettuati nelle libere tra una bandiera rossa e l’altra. In gara ha dimostrato di poter stare con i migliori e adesso non resta che sognare, come affermato da lui stesso sui canali ufficiali della Mercedes: “Oggi ho spinto tanto e sono davvero felice dei record, ma adesso l’obiettivo è solo uno: migliorare in qualifica e conquistare il podio”. Prestazioni che danno ragione a Mercedes, che senza alcun dubbio ha deciso di puntare su Kimi dopo l’addio di Lewis Hamilton, come raccontato da Toto Wolff. L’italiano ha risposto nel migliore dei modi e Suzuka è stata solo l’ultima delle dimostrazioni date in pista. Se la crescita continuerà a essere quella mostrata nelle prime gare e la W16 si confermerà all’altezza dei primi, l’Italia potrà finalmente tornare a sognare, grazie a un ragazzo che finora, tra un campionato e l’altro, ha sempre lasciato il segno.
