La condizione fisica di Marc Marquez è stato uno dei grandi punti interrogativi della pausa invernale. Il fuoriclasse spagnolo, a cui è stata diagnosticata la diplopia a causa di un incidente in enduro, è stato costretto a saltare due GP (Portimaõ e Valencia) ed il primo test in ottica 2022. Dopo una prima visita a fine anno - in cui era stata raccomandata la massima prudenza dai medici - Marc ha finalmente ricevuto il via libera per tornare ad allenarsi.
Marc non ha perso tempo e si è presentato al circuito di motocross di Lleida assieme al fratello Alex, lo ha fatto di proposito per lasciarsi del tutto alle spalle l'infortunio. Oggi poi, nonostante Honda avesse dichiarato che lo spagnolo non avrebbe preso parto alla conferenza stampa HRC, Marc Marquez era lì come tutti gli altri. E ha parlato a lungo di questo periodo così difficile, del recupero e di quello che lo aspetta. Ecco le sue parole.
“Sono molto contento, dopo tre mesi così difficili. Un problema alla vista non è mai facile ma in questi mesi ho cominciato a sentirmi sempre meglio. Dall’incidente con la moto da enduro è stato difficile, ma ho seguito sempre i consigli del dottore, lo stesso che mi ha aiutato nel 2011 con lo stesso problema. È stato un processo molto lento ma lo sapevamo, è stato lo stesso identico nervo del 2011. È stata dura perché non sai mai, ma nell’ultimo mese ho riscontrato grandi miglioramenti. Ho scelto la moto da cross perché è quella con cui mi sono infortunato ed è molto richiestiva, devi essere davvero al 100% per guidarla. Il risultato è stato molto positivo e adesso sto preparando un test con la Honda, potrebbe essere la CBR 1000 RR-R o la RC 213 V-S che ho guidato l’anno scorso, proveremo in un circuito della MotoGP”.
“Mentalmente è stato uno dei momenti più duri della mia carriera. È il quarto inverno che passo con un infortunio e quando sembrava che tutto stesse andando meglio è arrivato un altro infortunio. Nella vita non si sa mai, bisogna sempre essere positivi. Non auguro a nessuno questo genere di pensieri, ora mi sento meglio e da quando mi sono fatto male l’obiettivo è stato esserci. La vista è una cosa molto seria e voglio seguire i consigli degli esperti. Ora mi sento bene ed è la cosa più importante”.
Poi spiega che l'obiettivo è tornare in moto in tempo per i test di Sepang: “Un infortunio come questo non è come altri. O ci sei o non ci sei, oltretutto non sai e non puoi dire nulla. I dottori non mi hanno parlato dei mesi di recupero, è qualcosa che nemmeno loro sapevano. È stata dura. E la possibilità di non poter tornare a guidare era sul tavolo come altre. L’ultimo mese però è stato sempre meglio, ho guidato tanto la bicicletta e mi sono sempre sentito meglio. Voglio essere sicuro al 100% di essere pronto per il test della Malesia”.
In seguito spiega che non avrà bisogno di un intervento chirurgico: “Sembra che non avremo bisogno di un intervento chirurgico, ma al momento il mio medico vuole vedere come si comporta l’occhio in un giorno di stress ad alta velocità, su di un circuito da GP. Prima di permettermi di andare in Malesia il dottore vuole vedere come vanno le cose dopo una lunga giornata in pista. Andiamo un passo alla volta, ma spero di non dover fare interventi chirurgici. Un’altra cosa su cui abbiamo lavorato moltissimo quest’inverno è la spalla, anche se abbiamo lavorato di più alla vista”.
Marc a questo punto racconta l'infortunio: “La moto da fuoristrada è pericolosa, ma anche le stradali sono pericolose se non sei in un circuito di GP. Quel giorno era uno come un altro, c’è un circuito vicino a casa ed ero con un campione di enduro. Ho guidato 20 minuti, volevo fare altri due giri prima di andare via. Ho fatto una specie di highside, ho sbattuto la testa, ma ho ripreso a girare tranquillamente. Sono andato a casa, ho fatto una doccia e solo dopo tre ore mi sono sentito male. Il medico mi ha detto di non avere panico e di aspettare. Il rischio c’è sempre, se resti sul divano non hai rischi e puoi correre tutte le gare ma non sarai mai così competitivo. Mentalmente ho tentato di dimenticare tutto e avere una vita normale, ho cercato di non pensare al futuro. Però è difficile, è dura. Con un problema alla vista comunque non avevo una vita normale, era impossibile. Ma quando torni a guidare è ancora più bello. Ma ripeto: non lo auguro a nessuno perché è un periodo lungo e tutti avremmo bisogno di una passione nella nostra vita”.