Sicuro che è tutto a posto? Viene da chiederselo guardando il video pubblicato nelle scorse ore da Marc Marquez: un primo piano del suo braccio pieno di cicatrici che “balzella in preda a una sorta di spasmi” mentre è attaccato a un macchinario. Verosimilmente, dicono gli esperti, si tratta di un normale trattamento per la stimolazione del nervo, che dovrebbe aiutare Marc Marquez a recuperare la piena sensibilità dopo i quattro interventi chirurgici a cui ha dovuto sottoporsi negli ultimi due anni. Però non si può negare che faccia un po’ impressione e che viene da chiedersi se davvero è tutto ok se dopo così tanto tempo c’è ancora la necessità di ricorrere a questo tipo di procedure.
Dubbi legittimi che, però, sembrano non riguardare Marc Marquez. L’otto volte campione del mondo, infatti, si sta mostrando molto più preoccupato per la sua moto che per il suo braccio e non perde occasione per ribadirlo. “Ho notato un grande miglioramento nel braccio – ha spiegato in una intervista a Marca - Mi sento meglio ogni volta. Ovviamente non è perfetto al momento, ma si sta avvicinando sempre di più la migliore condizione e sono fiducioso. Mi alleno pensando al titolo, poi dovremo analizzare prima della prima gara e durante la stagione dove siamo e cosa possiamo prevedere. Ma il mio obiettivo è lottare per il Mondiale. So che non partiamo favoriti: Honda ed io dobbiamo lavorare sodo, ma c'è fiducia reciproca e ora dobbiamo solo valutare fino a che punto possiamo arrivare”.
Una consapevolezza, quella di non essere il favorito, che per Marc Marquez è assoluta novità, visto che, infortuni a parte, è sempre stato lui l’uomo da battere. Ma adesso deve fare i conti con una moto che non è più competitiva come una volta, con l’otto volte campione del mondo che ha provato a suonare la sveglia agli ingegneri giapponesi che stanno mettendo a punto la nuova RC213V: “Non so cosa faranno – ha detto – Ma devono fare qualcosa perché la moto deve migliorare. Da parte mia cercherò di fare del mio meglio per essere competitivo perché è il mio lavoro e la mia passione. Il mio sogno è lottare ancora per un Mondiale con la Honda. Penso che da quando sono tornato dall’ infortunio, nelle ultime quattro gare del 2022, fossimo sulla buona strada per farlo e è da lì che dobbiamo ricominciare. Ma penso pure che Honda debba saper essere competitiva con tutti i suoi piloti. Io pretendo da loro e loro pretendono da me, siamo una squadra. Gli incontri che abbiamo fatto fin qui sono stati costruttivi per creare un nuovo progetto vincente e vogliamo essere competitivi non solo con una moto, ma con tutte e quattro le Honda in griglia. La cosa buona è che se c'è un marchio capace di ribaltare completamente la situazione in poco tempo, quel marchio è proprio Honda”